Oggi 77.696 casi e 352 morti. Pregliasco: «Discesa in vista, ma con Rt sopra 1 i contagi sono ancora in crescita»

24 Gen 2022 18:47 - di Redazione
Pregliasco

Se sui contagi il bollettino quotidiano della Protezione Civile e del ministero della Salute registra dati in flessione con 77.696 nuovi positivi, i riscontri sulle vittime denunciano cifre sempre scoraggianti: altri 352 morti. Dati che fanno dire al professor Pregliasco che, a sua detta, «la discesa della curva dei contagi è solo in vista»… Comunque, nelle ultime 24 ore sono stati processati 519.293 tamponi, tra molecolari e antigenici, con un tasso di positività al 15%. Le terapie intensive sono 1.685, lo stesso numero di domenica nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 101. E ancora. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono invece 19.862, cioè 235 in più rispetto a ieri. Infine, guardando a quanto accaduto fin qui, i dati certificano che: da inizio pandemia i contagiati in Italia sono oltre 10 milioni. Le vittime sono state 143.875. Mentre i guariti 7.147.612, 102.363 nelle ultime in 24 ore.

Pregliasco, «la discesa è in vista, ma con l’Rt sopra 1 i contagi sono ancora in crescita»

Insomma, la discesa della curva sarà anche cominciata, ma non tutti i dati lo sottolineano all’unisono. E infatti, come spiega all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano: «È vero: l’Rt si è abbassato, ma purtroppo è ancora superiore a 1 nell’ultima rilevazione. E quindi c’è ancora una fase di crescita dei contagi Covid. Ma se non altro con una riduzione della velocità della crescita». Insomma, «la discesa è in vista» ma non è ancora possibile toccarne con mano gli effetti. «Il raggiungimento del picco o di un plateau, così come la discesa – aggiunge quindi l’esperto – si può giudicare solo quando effettivamente si ha l’evidenza di un calo del numero dei casi. Perché purtroppo – avverte Pregliasco – l’assestamento di un pleateau può protrarsi per un bel po’ di tempo».

«La contagiosità di Omicron sta “aiutando”: i soggetti colpiti non saranno più suscettibili al virus»

Tuttavia, prosegue il virologo, «penso che Omicron ci stia dando per alcuni versi una mano perché la sua elevata contagiosità in qualche modo coinvolge tantissime persone. E quindi questo faciliterà non tanto un’immunità di gregge in quanto tale, ma comunque farà sì che una gran quota di soggetti immunizzati anche dall’infezione naturale non saranno più suscettibili al virus. Speriamo per un bel po’ di tempo almeno». E allora, a proposito di contagi, vaccini e immunità di gregge, sull’ipotesi di una quarta dose Pregliasco aggiunge anche: «Non dobbiamo considerare a mio avviso quarte dosi di vaccino anti-Covid. Per ora è un discorso teorico. Ma io credo che non sarà fattibile».

Pregliasco: «Quarte dosi insostenibili. Meglio pensare a un richiamo annuale per i fragili»

«Poi dovremo attendere l’Ema cosa dice e i dati israeliani. Ma a mio avviso non è facilmente sostenibile dal punto di vista organizzativo, economico e dell’accettazione da parte della popolazione». «Anche perché – spiega il medico – non si ottiene granché: un incremento dei titoli anticorpali ma il risultato clinico, stando ai primi dati che arrivano da Israele, non è così importante. La vaccinazione a mio avviso dovrà slittare in una strategia come quella dell’influenza: un richiamo annuale il cui target saranno i soggetti fragili e i soggetti più esposti».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *