Obbligo vaccinale: ora è allarme “lupi solitari”. Domani a Torino protesta di piazza con Freccero

7 Gen 2022 8:38 - di Luisa Perri
obbligo vaccinale

Gli attivisti No Vax su Telegram hanno già segnato la data: il 15 febbraio, in concomitanza con l’obbligo vaccinale, minacciano di bloccare l’Italia. Sui Social, i contrari all’obbligo vaccinale puntano da una parte la strada della “disobbedienza civile” e dall’altra alle proteste di piazza. Tuttavia, c’è anche l’allarme per azioni violente di eventuali lupi solitari. 

La minaccia dei lupi solitari e il precedente Preiti

Come riporta Repubblica, «la nostra intelligence ha lanciato da tempo l’allarme sui lupi solitari di questi gruppi. Gente non controllata e non controllabile, dunque per questo ancora più pericolosa, che potrebbe compiere gesti violenti. La memoria torna al gesto di Luigi Preiti, che il 28 aprile 2013, giorno del giuramento del governo Letta sparò davanti Palazzo Chigi contro alcuni carabinieri. Nelle ultime settimane un paio di eventi hanno fatto salire il livello di allarme. Le indagini aperte sui gruppi No Vax italiani hanno documentato che molti di loro non sono affatto soldati di un’armata Brancaleone. Avevano a casa armi, tutorial per costruirne, e in alcuni casi anche esperienze nel mondo del crimine o dell’eversione».

Obbligo vaccinale: chi scende in piazza domani a Torino

Sul fronte delle contestazioni democratiche, domani è prevista la prima manifestazione, a Torino, in piazza Castello alle 15. Nel mirino le vecchie e nuove restrizioni decise dal governo, soprattutto l’obbligo del vaccino per gli over 50. Una protesta organizzata dai vecchi attivisti della «Variante Torinese» che il fresco «Comitato di Liberazione nazionale». Tra i nomi di punta, il giurista Ugo Mattei, ex candidato sindaco di Torino, promotore della Commissione Dupre (Dubbi e Precauzione), alla quale ha aderito anche Massimo Cacciari. Inoltre saranno presenti Carlo Freccero, la deputata Jessica Costanzo, ex M5s e ora di «Alternativa C’è», e il triestino Stefano Puzzer, che ai giornali ha ribadito la sua posizione: «Comunque io ho la prima e la seconda dose. La terza non la faccio, però. Non sono No vax ma No Green Pass». «Ben presto bloccheremo le città, è una promessa: pretendiamo un ripristino immediato dello Stato di diritto» attacca Marco Liccione, leader No Vax torinese e fondatore del movimento «No Green Pass».

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