Milano non è più un modello, ma per Sala non si può parlare di Far West. De Corato: inconcludente

18 Gen 2022 8:57 - di Viola Longo
sicurezza milano

Il richiamo al ruolo dello Stato, le lamentele sulla mancanza d’organico, il paravento della pandemia. Giuseppe Sala, ieri, si è presentato al consiglio comunale straordinario sulla sicurezza a Milano, dopo i fatti di Capodanno e l’aggressione al vigile dell’altra sera, sbandierando «l’intento di prendermi le mie responsabilità». Ma l’intervento del sindaco è apparso piuttosto «vuoto e inconcludente», come ha sottolineato l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Riccardo De Corato, ricordando che Sala è al suo secondo mandato e solo ora «dopo sei anni parla di sicurezza».

La versione di Sala sulla sicurezza a Milano

Sala ha esposto al consiglio comunale delle misure per intervenire: l’arrivo di 240 nuovi vigili entro novembre di quest’anno e di altri 260 per l’anno prossimo; il rafforzamento del sistema di videosorveglianza; un maggiore coordinamento tra le diverse forze dell’ordine. Ma lo stesso sindaco ha ammesso di ritenere che «i tempi siano lunghi» e ha aggiunto che «ci aspettiamo che questo ingente sforzo economico del Comune sia accompagnato da un adeguato e immediato rinforzo da parte dello Stato». In questo contesto, Sala ha voluto comunque ribadire sostanzialmente quello che era andato sbandierando in campagna elettorale, quando disse che «Milano non è Gotham city e non ha problemi di sicurezza». Stavolta ha detto che non si può parlare di «Far West» e si è appellato al Covid per parlare di disagio sociale e all’aggressione al vigile compiuta da skater di Bolzano per negare che esista un problema specifico legato all’immigrazione.

La mappa del disagio in città

Eppure, se si legge la mappa dell’insicurezza in città, emerge che, se non tutto, buona parte del fenomeno ha una matrice straniera. A tracciarla è stato, in particolare, il Corriere della Sera di oggi, ricordando «risse pianificate», spaccio, vandalismo, aggressioni come quelle di piazza Duomo. Dai Navigli all’Arco della Pace, dove i residenti «hanno assistito impotenti ai ripetuti blitz di giovani e giovanissimi nordafricani ai danni di loro coetanei con aggressioni e rapine spesso ripetute a distanza di pochi giorni»; da Chinatown «con un accoltellamento in pieno giorno fra cittadini cinesi avvenuto mesi fa in via Canonica», alle Colonne di San Lorenzo, una delle più attive piazze di spaccio cittadine. E poi, ancora, via Cesariano, Porta Ticinese, in viale Papiniano e Coni Zugna. Una situazione allo sbando che, come sottolineato da Sala non si risolve «di botto». Ma, come invece ha taciuto, «di botto» neanche è esplosa.

Il centrodestra chiede le dimissioni di assessore e capo dei vigili

Per questo il centrodestra in consiglio comunale ha chiesto dell’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, e del comandante dei vigili. Per l’assessore alla Sicurezza delle Lombardia, Riccardo De Corato, quindi l’intervento di Sala «è stato vuoto e inconcludente». «Ci sono voluti 7 giorni perché si accorgesse di quanto accaduto la notte di San Silvestro in piazza Duomo 17 perché intervenisse in Aula», ha commentato l’esponente di FdI, ricordando che «proprio a Capodanno il suo assessore alla sicurezza, Granelli, mentre si trovava nella centrale operativa della polizia locale insieme al comandante e in contatto diretto con il Questore, aveva scritto: “in Piazza Duomo tanta gente, tanti botti, ma nessun problema anche grazie a tanti agenti di polizia e carabinieri che hanno fatto un gran lavoro”. Chiaramente non si era accorto di quanto realmente stesse succedendo».

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