Il comico Dado va a processo per diffamazione: aveva detto di essere stato picchiato dall’ex della figlia

18 Gen 2022 18:58 - di Guido Liberati
Dado comico

Andrà a processo a Roma il comico Dado, rinviato a giudizio oggi in udienza preliminare per diffamazione nei confronti dell’ex fidanzato della figlia. Per Dado, nome d’arte di Gabriele Pellegrini, difeso dall’avvocato Eugenio Pini, sono tuttavia cadute le accuse più gravi di stalking e calunnia.

Il comico romano nell’aprile 2019 aveva denunciato di essere stato aggredito dal ragazzino. Un’accusa formulata nel corso di Domenica Live mentre i genitori del giovane avevano annunciato una querela nei confronti di Pellegrini. La vicenda ora verrà affrontata a processo e la prima udienza è fissata per aprile 2023.

Tutto iniziò quando il comico Dado, il 15 aprile del 2019, aveva denunciato di essere stato aggredito brutalmente da Molteni: “Ho passato 16 ore al pronto soccorso e sono stato dimesso con una prognosi di 30 giorni, ho il setto nasale fratturato”, aveva raccontato Dado. ”Sono 7 mesi che va avanti questa storia – aveva raccontato ancora Dado – ho sporto diverse denunce contro questa persona che da mesi perseguita mia figlia, minacciandola e diffamandola sul web”.

Il comico Dado aveva denunciato i fatti nell’aprile 2019

“Io ho fatto ben nove denunce ai carabinieri riportando volta per volta tutto quello che stava succedendo e portando come prove anche alcuni audio – ribadisce Dado – Ho tolto persino mia figlia, allora 14enne, dalla scuola che frequentava. Poi lui (Molteni, ndr) ha tentato di investirmi con la macchina e mi ha dato un pugno in faccia ma i suoi avvocati hanno fatto di tutto per dimostrare che ho inventato tutto. Ho ricevuto ben tre denunce da parte dei suoi avvocati per diffamazione – conclude il comico – anche per aver rilasciato un’intervista all’Adnkronos per raccontare quanto mi era successo.

Le indagini, però, non hanno permesso di accertare quelle accuse. Anzi, le accuse nei confronti di Daniele Molteni, l’ex fidanzato della figlia, sono state archiviate. Inevitabile – quindi – l’accusa nei confronti di Dado di diffamazione a mezzo stampa.

La replica di Gabriele Pellegrini

“E’ una cosa molto grottesca: la loro tesi è che io mi sia rotto il naso da solo. Si tratta di una brutta situazione che per me è davvero molto fastidiosa, e se qualcuno avesse fatto delle indagini vere, le cose sarebbero andate diversamente”. A dirlo all’Adnkronos è il comico Dado, raggiunto telefonicamente subito dopo la notizia del rinvio a giudizio per diffamazione nei confronti dell’ex fidanzato della figlia, Daniele Molteni. “Mi accusano – si sfoga Dado – perché ho raccontato quello che è successo. In udienza, non potrò fare altro che ri-raccontare quello che ho già raccontato. In sostanza, dovrò andare in tribunale a dire che non mi sono rotto il naso da solo. Questo mi fa molto ridere”.

“E quindi mi sarei rotto il naso da solo?”

“Al processo chiamerò come testimoni tutti i giornalisti che hanno preso le mie testimonianze”, spiega il comico romano. “Ho tutti i files che descrivono la situazione. E se il processo non renderà giustizia alla brava persona che sono, renderò tutto pubblico”. “Una cosa che non conoscevo della legge italiana  – incalza poi ancora Dado argomentando sul concetto di diffamazione – è che tu non devi dire le cose anche se sono la verità. Puoi dirle solo dopo che l’ha detto il giudice. Non puoi parlare, devi stare in censura. Ma siccome io non credo che la censura sia una delle strade migliori, altrimenti non avrei scelto questo lavoro, ho raccontato come sono andate”.

Il comico conclude dando la sua versione dei fatti: “Bisognava prendere questo ragazzo e tirargli le orecchie. Lui ha altre due cause per lo stesso reato, e gli avvocati lo fanno passare per vittima invece che come aggressore. Chiedesse scusa per le cose che ha fatto e finisce lì. A me, però, è servito per fargli capire che se rompe il naso a qualcuno non può passarla liscia”.

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