I sondaggisti: la partita del Quirinale rafforza Meloni e Berlusconi e penalizza Letta, Conte e Salvini

29 Gen 2022 12:42 - di Monica Pucci

I sondaggisti, prima ancora che si concluda la partita del Quirinale, hanno già pronte le pagelle: Berlusconi e Meloni promossi, gli altri bocciati. “Anche in assenza di sondaggi scientifici fatti in questi giorni, è certo che nel loro insieme, questo si può stimare, la popolarità dei leader dei partiti è diminuita. Credo che Berlusconi, che era già molto popolare quando è stato candidato al Quirinale avendo una popolarità del 40 per cento, in fondo si sia comportato in un modo che è piaciuto e credo che abbia mantenuto se non aumentato la sua popolarità”, dice all’Adnkronos il sondaggista Renato Mannheimer.

I sondaggisti promuovono Berlusconi e Meloni

“Sia Salvini sia Letta, invece – aggiunge Mannheimer – mi sembrano in difficoltà. Quanto alla Meloni, che ha una popolarità alta, ma meno di Berlusconi, credo abbia mantenuto la sua popolarità perché si è comportata in modo coerente. Sicuramente Mattarella, che ha sempre goduto di una grande popolarità, l’ha mantenuta se non aumentata. Conte ha avuto in passato una popolarità elevatissima, seconda solo a quella di Draghi. E possibile che in questi giorni sia diminuita”.

Per il sondaggista, “anche se la sua popolarità non è mai stata misurata, direi che la Casellati non ha fatto una gran figura, ma forse il leader che più di tutti subisce un calo è Salvini”. Di certo, osserva ancora Mannheimer, “è possibile anche un’inversione di tendenza immediata in caso di guizzo che risolva l’impasse, un guizzo da parte di qualcuno sarebbe molto apprezzato anche perché, al di là della popolarità dei singoli leader, la gente è un po’ annoiata dal tutto e questo porta a una diminuzione di fiducia nei confronti delle istituzioni, del parlamento, quindi un guizzo sarebbe molto apprezzato, certo, ma bisogna vedere anche quale guizzo, di chi e come”.

La sfida per il Colle distrae la gente dal Covid…

“La popolarità dei leader di partito che stanno giocando la partita del Quirinale non è diminuita per una semplice ragione: perché così la gente pensa al Quirinale, pensa a Draghi e non pensa al Covid. E pensare a qualcosa di diverso per le persone è una liberazione, come sarà una liberazione pensare a Sanremo. La gente così si distrae dal suo problema assillante che è il Covid, non ne parla più, il risultato è che così il Covid passa, perché il Covid è un fatto psicologico. Ecco perché, da italiano, ringrazio l’attuale casino. Più casino fanno, meglio è per la gente, per l’Italia”, è invece il parere, espresso all’AdnKronos, del sondaggista Nicola Piepoli.

Alla fine voteranno Mattarella…

“In questi giorni, dunque, non c’è un leader che sta perdendo popolarità – aggiunge Piepoli -, neanche per idea. E quando poi, domani o dopodomani, avranno votato il nuovo presidente della Repubblica, ci sarà Sanremo, un’altra settimana di liberazione dal Covid, dunque due settimane liberi dal Covid, quindi grazie onorevoli”. Non solo, osserva ancora Piepoli, “nel momento in cui i leader di partito avranno scelto il nuovo Capo dello Stato, la loro popolarità salirà, quella di tutti alla pari, esattamente come Draghi premier ha fatto salire la popolarità di tutti i ministri che sono stati riconfermati nel suo governo e che hanno guadagnato fra i 10 e i 15 punti di popolarità in due giorni a causa dell’avvento di Draghi. E lo stesso avverrà per i leader di partito, deputati e senatori quando il nuovo presidente sarà eletto. Cresceranno tutti, ma a condizione che a essere eletto sia Draghi, perché è lui il creatore di mercato. La gioia sarà grande, dunque, anche perché in questo momento i leader di partito e gli onorevoli, senza saperlo, seguono una terapia anti Covid per il Paese. Bravi!”.

Infine, Piepoli chiosa: “Al momento, però, non c’è un’impasse, i leader di partito cercano in maniera quasi disperata di non votare l’unico che potrebbe essere votato, vale a dire l’attuale presidente del Consiglio. Ma alla fine saranno costretti a votarlo. Magari voteranno Mattarella, Mattarella rifiuta e a quel punto non resterà che votare Draghi“.

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