Dopo sei giorni il Pd non ha ancora proposto un nome: Letta resta aggrappato a Mattarella

29 Gen 2022 8:23 - di Antonio Marras
Il Pd di Letta al centro della faida grillina, non sa chi proporre e si affida all'ipotesi, quasi impossibile, di una riconferma di Mattarella

C’è chi a sera mette nero su bianco che su questa mattina alle 8, se sarà portato il nome di Elisabetta Belloni all’assemblea dei grandi elettori Pd, “ci sarà un scontro epico”. Sul nome della capo dei Servizi si registra uno stop trasversale nelle componenti dem, “all’interno dei gruppi parlamentari ed anche nella compagine ministeriale”, si riferisce all’Adnkronos. Il malumore è “sul nome della Belloni, non su Letta”, puntualizza una fonte parlamentare. Giornata difficile, quella di ieri, un po’ per tutte le forze politiche, ma soprattutto per il Pd, aggrappato all’ipotesi Mattarella, in balìa delle schizofrenie grillini e incapaci di guidare le trattative nel centrosinistra.

A quasi una settimana dall’inizio delle votazioni, il record del Pd resta imbattuto: è l’unica forza politica a non aver proposto un nome…

Letta resta in attesa, ma non decolla l’ipotesi Mattarella

Il Nazareno ieri sera denunciava, senza mezzi termini “improvvide fughe in avanti“. Di chi? Di Matteo Salvini e Giuseppe Conte. E monta tra i parlamentari l’irritazione verso l’alleato, da molti ormai considerato sempre meno come tale. “E’ da una settimana che Conte cerca l’asse con Salvini. E Frattini e ora Belloni… Basta”, sbotta un parlamentare di peso del gruppo Camera.

Sempre le stesse fonti sottolineavano come, dopo la batosta di Salvini su Casellati, si era arrivati a stringere il confronto su una rosa strettissima: Pier Ferdinando Casini, Mario Draghi, Sergio Mattarella. “E Conte che fa? Con Salvini riapre i giochi, ma come si fa?”. E se anche l’ipotesi Belloni dovesse uscire di scena, ormai la fiducia in Conte è ai minimi se più di un parlamentare dem si chiede: “Ok togliamo Belloni dal tavolo, ma togliamo anche l’asse Salvini-Conte o no? Perchè se lo schema è questo, tolta Belloni comunque, vanno avanti così”.

“Vorrei ricordare a tutti che per volontà della direzione del #Pd, tutti nomi possibili per il Quirinale dovranno essere preliminarmente valutati e votati dall’assemblea dei grandi elettori dem. Non si possono votare candidati a scatola chiusa. #belloni #Quirinale”, scrive il senatore del Pd Andrea Marcucci in un Tweet rilanciato dalla vice presidente dei senatori dem Caterina Biti. Una dichiarazione di guerra intestina, più o meno…

L’ira del Pd contro Conte e il M5S

L’ottimismo non alberga da quella parti, ma il Pd prova a ricucire. “Sono finalmente in corso -hanno fatto sapere ieri sera fonti del Nazareno- dopo il fallimento del muro contro muro voluto dal centro destra, confronti e discussioni su alcune possibili soluzioni. Tra queste anche candidature femminili di assoluto valore. Ma ci vuole serietà, la cosa peggiore è continuare col metodo di questi giorni che consiste nel bruciare con improvvide fughe in avanti ogni possibilità di intesa. Per noi rimane fondamentale preservare l’unità della maggioranza di governo”. Peccato che per tutta la notte su quei nomi femminili, Belloni in testa, si scatenino faide tra i grillini e gli stessi piddini, con Salvini a sua volta scaricato da Forza Italia…

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