Covid, Iva Zanicchi accusa: «C’è poca chiarezza nelle scelte e nelle indicazioni sanitarie»

5 Gen 2022 13:05 - di Milena Desanctis
Iva Zanicchi

Un vero e proprio affondo, quello di Iva Zanicchi. «C’è ancora poca chiarezza nelle scelte e nelle indicazioni sanitarie di questa emergenza Covid». Lo dice all’Adnkronos. Per l’Aquila di Ligonchio, «è chiaro che anche gli scienziati hanno ancora alcuni punti interrogativi da sciogliere. E a cascata questo si manifesta nelle decisioni di chi governa. Se si ritiene valida la strada della vaccinazione, per esempio, perché renderla obbligatoria solo per gli over 60? Io parlo da vaccinata».

Iva Zanicchi: «Si plachi questa guerra»

E poi ancora. «Di anni ne ho 80 e innanzitutto per tutelarmi ho fatto il vaccino. Ma non posso non vedere che la situazione di confusione genera una insicurezza generale nei singoli. La cosa che attualmente mi sembra urgente è che si plachi questa guerra, davvero la terza guerra mondiale oramai, tra chi è per il vaccino e chi no. E si faccia spazio ad una strada di pace e di collaborazione fra tutti gli scienziati nel mondo perché il problema è davvero di ciascuno di noi, nessuno escluso».

«Basta coi conflitti pro e contro il vaccino»

«I detti antichi sono sempre rivelatori», dice ancora Iva Zanicchi. «Mia nonna diceva “il riso fa buon sangue”, nel senso che ridere, stare allegri aiuta il corpo ad essere sano, ma come si a ridere in un frangente del genere? Allora ancor di più dico, basta con i conflitti pro e contro vaccino. Uniamo le forze a livello transnazionale, facendo anche confluire fondi aggiuntivi verso la ricerca specifica su questo virus e sui rimedi più efficaci e arriviamo ad una sintesi efficace, ad una voce sola».

Interviene anche Lino Banfi. «Io avrei introdotto l’obbligo vaccinale già otto mesi fa, un anno fa», afferma sempre all’Adnkronos. «Se così fosse stato i vaccinati sarebbero molti di più e ci sarebbero meno persone in terapia intensiva e meno morti. E invece no. Molti sono cocciuti e purtroppo la cosa andrà avanti ancora un po’».

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