Ravanusa, per la Procura una bolla di gas ha innescato la scintilla e causato la strage: nessun indagato

18 Dic 2021 13:29 - di Redazione
Ravanusa

Strage di Ravanusa, il procuratore Patronaggio fa il punto sulla inchiesta dell’esplosione che ha provocato nove morti e decreta: «Nessun avviso garanzia, lo scoppio provocato da una bolla di gas». L’inchiesta per la tragedia di Ravanusa (Agrigento) dopo l’esplosione di sabato sera che ha provocato 9 morti è, al momento, a carico di ignoti. Il magistrato, che indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo, a riguardo ha dichiarato: «Gli unici avvisi sono stati notificati alle parti offese in relazione agli atti irripetibili effettuati». Aggiungendo a stretto giro che: «È possibile fin d’ora, affermare che l’esplosione sia stata prodotta da una bolla, o “camera” di metano innescata da una casuale scintilla».

Ravanusa, Patronaggio: «Una casuale scintilla all’origine della strage»

Una “scintilla” che ha stroncato le vite di 9 persone che pensavano di essere nel posto più sicuro del mondo: sul divano, in cucina, nel letto di casa loro. E che ha provocato un’esplosione a seguito della quale, ha detto ancora Patronaggio, «e dei relativi crolli avvenuti a Ravanusa la sera del giorno 11 dicembre, questo Ufficio ha “aperto” un fascicolo a carico di “ignoti” per i reati di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo. Per cui – prosegue il procuratore – «la complessità delle indagini ha comportato la necessità di creare un pool di magistrati all’interno dell’Ufficio, con il compito di dirigere le indagini preliminari. E coordinare i numerosi tecnici incaricati di coadiuvare gli stessi magistrati. Un pool di magistrati, coordinato da Patronaggio che «è costituito anche dal Procuratore Aggiunto Salvatore Vella e dai Sostituti Chiara Bisso e Sara Varazi».

L’esplosione provocata da una bolla di metano: l’inchiesta a carico di ignoti

«Contestualmente tre medici legali hanno l’incarico di svolgere l’esame autoptico sui corpi delle vittime con un quesito volto a conoscere le cause del decesso». E a individuare «la presenza di tracce di gas, o di altri elementi volatili, nei tessuti molli. Nei polmoni. E nel cervello delle stesse. È stato, inoltre, costituito un collegio peritale – spiega Patronaggio illustrando il quadro delle competenze e della suddivisione del lavoro d’indagine – coordinato dal professor Antonino Barcellona. E costituito dagli ingegneri Gianluca Buffa, Giovanni Vella e Alessandro Benigno. Si è infine fatta riserva – riferisce l’Adnkronosdi nominare un consulente geologo e un altro esperto in materiali esplodenti – ha detto ancora Patronaggio –. Dopo la messa in sicurezza del quadrilatero interessato all’esplosione di circa mq. 10.000», gli inquirenti hanno «acquisito i filmati delle video-camere di sorveglianza. Mappe di rete (in cartaceo e in file). E mappe geologiche dei luoghi. Del resto, il territorio di Ravanusa è classificato a rischio geologico medio-alto».

Le indagini del Nucleo operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento

Nel corso dei diversi sopralluoghi, e da ultimo del sopralluogo collegiale del 17 dicembre peraltro, gli addetti ai lavori hanno «repertato, per le successive analisi, diversi ed etoregenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro», ha reso noto il procuratore. Chiarendo che «le indagini strettamente di polizia giudiziaria sono state affidate al Nucleo operativo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento». Capitanato dal Maggiore Luigi Balestra. E dal Nucleo Investigativo Antincendio di Palermo comandato dall’Ingegner Pedone.

Strage di Ravanusa: per ora non ci sono avvisi di garanzia

Un team che, ha quindi concluso Patronaggio, «sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della “palla di fuoco” e dell’onda d’urto. Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la “bolla”. E perfino sul punto esatto dove questa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico n. 65 di via Trilussa), permangono dubbi. Che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso. E di cui si darà successivamente notizia se ed in quanto ostensibili». Un linguaggio tecnico e formale che annuncia molti tecnici al servizio della ricostruzione della strage e della definitiva verità investigativa che, al momento, non individuano risposte certe e non indicano responsabilità individuali…

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *