Ravanusa: tra le vittime Selene, il marito Giuseppe e il bambino che doveva nascere mercoledì

13 Dic 2021 15:22 - di Mia Fenice
Ravanusa

Era programmato per mercoledì mattina il parto cesareo di Selene Pagliarello, l’infermiera di 30 anni trovata senza vita tra le macerie di Ravanusa, insieme al marito Giuseppe Carmina. La donna era al nono mese di gravidanza e aveva previsto per mercoledì il ricovero in ospedale per il parto. La sua morte ha colpito tutti. Anche il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, ha voluto ricordare la donna: «Abbiamo sperato fino all’ultimo momento per Selene, non perché gli altri non fossero importanti ma questa ragazza è diventata un po’ la figlia di tutti e purtroppo la cosa è andata male», ha detto.

Il prefetto: «Questa comunità deve essere sostenuta»

Così come il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento Giuseppe Merendino. Il padre di Selene è rimasto per 36 ore nei pressi del luogo dell’esplosione, in attesa di notizie. Questa mattina ogni speranza è andata perduta. Era lei uno dei quattro corpi ritrovati senza vita dal cane dei Vigili del fuoco. Il prefetto durante il sopralluogo ha poi detto: «Ieri con il presidente Musumeci abbiamo condiviso che questa comunità deve essere sostenuta, non possiamo lasciarla sola. Se ci sono delle colpe si accerteranno. Ci sono famiglie distrutte».

Ravanusa, localizzata l’area dove si troverebbero le altre vittime

Intanto nella tarda mattinata è stata localizzata l’area dove si troverebbero gli ultimi due cadaveri sotto la macerie. Si tratta di un uomo di 70 anni e del figlio di 30. Lo conferma anche il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento, che si trova sul posto. «Puntiamo proprio su questa zona», dice, «per trovare queste ultime due persone disperse».  E nel pomeriggio sarà eseguito il primo sopralluogo dei periti nominati ieri dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. I consulenti, tra cui un professore universitario, da ieri sono allo studio le carte della rete di gas metano nella zona colpita dall’esplosione. Sono circa 10mila metri interessati dall’esplosione e sotto sequestro. Le indagini proseguono, decine di abitanti della zona dell’esplosione sono stati ascoltati dai carabinieri per cercare riscontri alla voce di puzza di gas pochi giorni prima della strage.

 

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