Povia: «Ho ricevuto tanti insulti e auguri di morte. Sono gli… intelligenti asintomatici»

15 Dic 2021 19:30 - di Redazione

“Ho ricevuto tantissimi auguri di morte: bello leggerli. Addirittura da medici che esultavano per questa mia positività, come quello, pubblico, del presidente del Gimbe (Nino Cartabellotta, ndr). Questa gente fa paura. Ma al 90%, per fortuna, erano auguri di pronta guarigione”. Con un lungo video su Instagram, Giuseppe Povia, decide di rompere il silenzio dopo l’annuncio di aver contratto il virus. Notizia che ha destato fiumi di polemiche. E durissime critiche contro il cantautore politicamente scorretto. La reazione più eclatante è stata quella di Cartabellotta che, parafrasando la canzone “I bambini fanno oh”, ha dato del cretino a Povia.

Povia: mi hanno insultato e minacciato di morte

“Mi hanno detto di tutto – racconta il cantautore – negazionista, terrapiattista”. Poi aggiunge ironico: “Quelli che deridono o godono delle disgrazie altrui cinicamente sono degli intelligenti asintomatici”. Poi racconta della malattia che non lo ha convertito alla  vaccinazione. “Ho avuto una bella ‘influenza’ abbastanza fastidiosa, ma non cambio idea. Ho sempre detto dall’inizio che sono terrorizzato dal Covid, ma ancora di più terrorizzato da questo ‘coso’ che chiamano vaccino”. Parole pesanti destinate a non passare inosservate. “Ho visto un conoscente morire 24 ore dopo. E un altro addirittura con la gamba destra che non muove più, e giocavamo insieme a pallone fino alla settimana prima”.

“Capisco che piacciano di più gli artisti che non disturbano”

Ma è contro le istituzioni che Povia punta l’indice. “Dovrebbero lavorare molto di più sulla paura della gente”. Parla di un momento di schizofrenia pura. “Dove si fanno provvedimenti illogici come il green pass, salvo poi revocarlo ai positivi”. In questa situazione incalza Povia, “capisco che vi piacciano di più gli artisti che non si espongono mai,  perché non vi disturbano. Il governo mette nelle trasmissioni tutta gente che fa propaganda. Non solo medici, ma intellettuali, opinionisti, mettendo tutti contro tutti”. Un rissa continua che conduce all’inciviltà. “Mai come nel momento del covid mi sono sentito solo“.

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