Natale di sangue nello Yemen, in 100.000 in fuga dalle bombe: è emergenza umanitaria per i civili
Lo Yemen insanguinato da un conflitto dimenticato. Da uno scontro di fuoco che sembra inarrestabile. E che spiega l’emergenza “assistenza umanitaria” scattata soprattutto negli ultimi tre mesi, segnati da una nuova escalation di scontri. Una recrudescenza di orrore e di morte che ha già costretto oltre 100.000 persone a fuggire dalle proprie case. E dato l’evolversi di un conflitto che ha già causato centinaia di migliaia di vittime in quasi 7 anni. E per cui sono imminenti nuovi sfollamenti di massa. È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, e ripreso dall’Adnkronos, a tre anni da quegli “Accordi di Pace di Stoccolma” che avrebbero dovuto rappresentare una prima base su cui costruire in seguito significativi progressi verso una soluzione politica. Ma che stanno miseramente fallendo nel garantire sicurezza e un futuro a un intero popolo allo stremo.
Lo Yemen insanguinato da anni di guerra nel silenzio internazionale
«Solo negli ultimi 2 mesi sono stati uccisi oltre 120 civili innocenti. E tantissime famiglie ogni giorno continuano a rischiare la vita sotto i bombardamenti aerei. Per gli scontri terrestri. Per le mine anti-uomo e gli ordigni improvvisati di cui sono cosparse vaste aree – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia –. I combattimenti nelle ultime settimane si sono intensificati soprattutto nel governatorato di Marib, preso di mira perché ricco di risorse. Dove scontri sempre più sanguinosi si sono concentrati nell’area a sud-ovest della città. Intorno alle montagne del Balaq».
La popolazione civile costretta continuamente a spostarsi dalla linea del fronte
La conseguenza di tutto questo è che solo dallo scorso settembre 46mila uomini, donne e bambini sono stati costretti a cercare scampo a Marib City o nel distretto di Al Wadi a est, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Una cifra che sale invece a oltre 96.000 sfollati secondo le stime delle autorità locali yemenite. «Solo 7 anni fa Marib City aveva 41.000 abitanti, ma adesso ospita oltre 1 milione di sfollati – continua Pezzati –. In questo momento la principale preoccupazione delle organizzazioni umanitarie, che come Oxfam dall’inizio della guerra stanno cercando di soccorrere la popolazione, è di non riuscire a raggiungere gli sfollati che si trovano troppo vicino alla linea del fronte. Che si sposta continuamente. E che adesso circonda praticamente l’intera città. Ogni settimana aree anche densamente popolate continuano ad essere bombardate. Dunque portare aiuti in sicurezza alla popolazione è sempre più difficile».