Yemen, non si ferma la guerra civile: altri 20 soldati uccisi da Al Qaida
Nuova strage dell’Isis: almeno venti soldati governativi sono stati uccisi in Yemen in un agguato di miliziani di Al Qaida, secondo quanto riferisce la televisione panaraba Al Jazira. I militari erano in viaggio dalla città portuale di Aden verso la provincia di Al Mahra, quando sono stati bloccati da un commando jihadista che li ha obbligati a scendere dalle loro auto e li ha uccisi a sangue freddo. L’agguato è avvenuto un giorno prima del previsto cessate il fuoco concordato sotto l’egida dell’Onu che dovrebbe aprire la strada a trattative di pace dal 18 aprile in Kuwait. In Yemen, il Paese più povero della penisola arabica, una guerra civile è in corso da oltre un anno tra il governo del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi da un lato e, sull’altro fronte, i ribelli sciiti Houthi fiancheggiati da forze ancora fedeli al deposto presidente Ali Abdullah Saleh. Una coalizione araba a guida saudita, che sostiene il presidente, compie raid contro i ribelli dal marzo del 2015, mentre gli Houthi sono vicini all’Iran. Secondo un bilancio dell’Onu, i morti nel conflitto sono 9.000, di cui circa 3.000 civili. In questa situazione di caos, organizzazioni jihadiste come l’Isis, e soprattutto Al Qaida nella Penisola arabica (Aqpa) hanno approfittato per espandere i loro raggi d’azione, in particolare nel sud del Paese.
La guerra nello Yemen ha causato finora almeno 9000 morti
Due giorni fa, tre persone, tra le quali un bambino, sono rimaste uccise e un cittadino straniero ferito in un bombardamento compiuto dallo Yemen su una regione dell’Arabia Saudita vicino al confine. L’attacco, secondo quanto riferisce la televisione saudita citata dall’agenzia Ap, è avvenuto nella provincia meridionale saudita di Jazan, dove diversi civili sono stati uccisi in passato in simili bombardamenti attribuiti ai ribelli sciiti Houthi yemeniti. Dal marzo 2015 una coalizione araba a guida saudita compie bombardamenti contro gli Houthi. Russia e Stati Uniti vogliono rafforzare la cooperazione contro i terroristi in Libia e Yemen «per contrastare i piani degli estremisti di trasformare questi due Paesi in teste di ponte per le loro attività sovversive»: lo scrive il ministero degli Esteri russo in una nota dopo un incontro a Mosca tra il vice ministro russo Mikhail Bogdanov e il sottosegretario di Stato americano Thomas Shannon.