Denunciò lo stalker della figlia, ora Dado è accusato di diffamazione. “E mi ha pure rotto il naso”
”I legali di Molteni hanno fatto un ennesimo slalom cercando di spostare la vicenda dal penale al civile attraverso una richiesta di risarcimento danni. La richiesta di rinvio a giudizio per diffamazione nei miei confronti non è fattibile perché sono state già stralciate due accuse che loro avevano fatto nei miei confronti”. Così il comico e cabarettista Dado all’Adnkronos, appena uscito dal tribunale di Piazzale Clodio a Roma, dove si è presentato assieme al suo legale Eugenio Pini per difendersi dalla richiesta di rinvio a giudizio per diffamazione avanzata dai legali dell’ex fidanzato della figlia, Federico Molteni.
”Mi hanno accusato di aver calunniato il ragazzo (Molteni, ndr) e cioè che non era vero che ero stato aggredito e che il naso me lo ero rotto da solo – dice ironico – per questa accusa il giudice ha detto che dalle prove e cioè dai referti medici che provavano la rottura del naso e le numerose testimonianze delle persone che hanno assistito al fatto non poteva accogliere la richiesta di rinvio a giudizio contro di me”.
”Anche la denuncia di stalking che avevo fatto contro Molteni mi è stata riconosciuta – prosegue Dado – l’unica accusa avanzata contro di me che è rimasta in piedi è quella di diffamazione a mezzo stampa e questo solo perché ho raccontato all’Adnkronos di essere stato aggredito. Per questo hanno deciso di passare dal penale al civile”.
Il comico Dado ha postato le foto del pestaggio subito in Rete
Tutto iniziò quando Dado, il 15 aprile del 2019, attraverso un’intervista all’Adnkronos, aveva denunciato di essere stato aggredito brutalmente da Molteni: “Ho passato 16 ore al pronto soccorso e sono stato dimesso con una prognosi di 30 giorni, ho il setto nasale fratturato”, aveva raccontato Dado.
”Sono 7 mesi che va avanti questa storia – aveva raccontato ancora Dado – ho sporto diverse denunce contro questa persona che da mesi perseguita mia figlia, minacciandola e diffamandola sul web”. A quanto apprende l’Adnkronos le indagini svolte dagli inquirenti non hanno però permesso di provare le accuse del comico e sono perciò da ritenersi infondate perché il fatto non sussiste.
“Io ho fatto ben nove denunce ai carabinieri riportando volta per volta tutto quello che stava succedendo e portando come prove anche alcuni audio – ribadisce Dado – Ho tolto persino mia figlia, allora 14enne, dalla scuola che frequentava. Poi lui (Molteni, ndr) ha tentato di investirmi con la macchina e mi ha dato un pugno in faccia ma i suoi avvocati hanno fatto di tutto per dimostrare che ho inventato tutto. Ho ricevuto ben tre denunce da parte dei suoi avvocati per diffamazione – conclude il comico – anche per aver rilasciato un’intervista all’Adnkronos per raccontare quanto mi era successo.