Casamonica, minacce di morte al comico Dado: indaga la Procura

11 Set 2015 19:27 - di Redazione

La Procura di Roma vuole fare chiarezza sulle minacce di morte rivolte nei giorni scorsi al comico Gabriele Pellegrini, noto al pubblico come Dado. Il cabarettista era stato preso di mira per la parodia fatta dopo i funerali di Vittorio Casamonica. Sul profilo Facebook di Dado sono stati ‘postati’ numerosi commenti polemici e in alcuni casi vere e proprie minacce di morte. Il procedimento, al momento contro ignoti, è affidato al pm Maurizio Arcuri che in questa fase delle indagini sta cercando di identificare le persone, circa un centinaio, che hanno lasciato frasi ingiuriose. L’artista per primo aveva raccontato delle minacce ricevute sul social network. Una reazione quasi immediata dopo la pubblicazione su youtube della canzone-sfottò sui funerali-show di metà agosto con tanto di elicottero e carrozza con il feretro trainata dai cavalli.

I funerali di Casamonica, la parodia di Dado e le minacce

Sulle note della canzone del 1984, “Non voglio mica la luna”, Dado aveva riletto a modo suo l’evento che ad agosto ha scatenato reazioni in mezzo mondo. Dado, per sua stessa ammissione, aveva intenzione di stigmatizzare il comportamento delle istituzioni ma in rete le reazioni sono state di tutt’altro tipo. “Stai attento che se ti vedono x strada… lo avrai subito il funerale…”,”Sì può darsi domani schiatti pure te e te famo un bel funerale così fai il pagliaccio pure in paradiso pezzo di m…”, questo il tenore dei commenti su cui ora la Procura di Roma ha acceso un faro. I magistrati di piazzale Clodio vogliono risalire all’identità di chi ha lasciato le frasi violente. Il pm ha quindi affidato una delega alla forze dell’ordine che avranno il compito di identificare gli autori delle frasi offensive. E per mettere fine alle polemiche sull’operato delle forze dell’ordine il ministro degli Interni, Angelino Alfano ha ribadito che sulla vicenda Casamonica, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, “ha assunto le decisioni necessarie per evitare che si ripetano fatti del genere”.

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