Conte a caccia di una poltrona: in ginocchio dal Pd per avere il seggio vacante di Gualtieri

5 Dic 2021 18:25 - di Robert Perdicchi

Stretto nella morsa di Di Maio e Grillo, che lo cuociono a fuoco lento, sotto scacco dei suoi parlamentari che minacciano una scissione e un “rompete” le righe nelle trattative per il Quirinale, Giuseppe Conte non vede l’ora di mettersi una poltrona sotto al sedere per garantirsi agibilità politica, oltre che economica. Ed ecco che il pressing sul Pd si sta rivelando fruttuoso e potrebbe consentire a Conte di candidarsi nel collegio blindatissimo di Roma centro, lasciato libero da Roberto Gualtieri diventato sindaco di Roma, come da indiscrezioni riportate da Repubblica. Le trattative sarebbero in fase avanzata, e quel seggio regalato dal Pd servirebbe a pagare la cambiale politica firmata da Gualtieri per l’endorsement ricevuto da Conte in campagna elettorale, che fece tanto arrabbiare Virginia Raggi.

Conte punta il seggio di Gualtieri e tratta col Pd

L’ex ministro dell’Economia Gualtieri era stato eletto deputato alle elezioni suppletive nel collegio uninominale Roma Centro, tornato al voto per le dimissioni di Paolo Gentiloni nominato commissario Ue. Con le dimissioni di Gualtieri quel collegio tornerà nuovamente al voto. Con un esito scontato, visto che da anni il centrosinistra lo utilizza per far eleggere i suoi candidati “blindati”. Lo scorso ottobre, nei giorni del ballottaggio, Conte si era schierato con Gualtieri pubblicamente. “Da romano ho a cuore il bene della Capitale. Tra Gualtieri e Michetti, conosco Gualtieri è stato ministro nel mio governo, Michetti non mi dà alcuna affidabilità. Andrò a votare per Gualtieri, non sto dicendo che il M5s deve andare a farlo, gli elettori non sono pacchi postali”, aveva spiegato l’ex premier.  L’asse Conte-Pd, in vista del Quirinale, si rafforza ancora di più.

La rivolta nel M5S e le ipotesi di scissione

Il M5S, intanto, è in subbuglio, tra ipotesi di scissioni e fuoriuscite. Oggi arriva una rassicurazione che non smentisce da uno dei big del Movimento. “Leggo di continuo di addii, scissioni, litigi: anche al Senato quando abbiamo eletto il capogruppo e così anche alla Camera ogni volta che facciamo le nostre riunioni, quando si alza qualcuno e dice ‘mi candido a qualcosa’ la premessa è ‘io sono per il nuovo corso del presidente Conte’. Non ho mai sentito nessuno, da quando è partito il nuovo corso, alzarsi in piedi e dire: ‘io sono contro il presidente Conte e il nuovo corso, presidente Conte dimettiti’, mai sentito”, assicura Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 stelle, ospite di Sky Tg 24. “Quindi -aggiunge riferendosi alle prossime elezioni per il capogruppo alla Camera- anche la partecipazione dei miei colleghi ben venga, se c’è qualcuno che vuole dare la propria disponibilità come capogruppo benissimo. Ci sarà Crippa, benissimo; ce ne saranno altri, va bene. Dobbiamo uscire dalla logica di far apparire ogni cosa che fa il Movimento come una vincita o una sconfitta, anche perchè ho notato che c’è sempre un piano A per attaccare il presidente Conte e un piano B, cioè qualunque scelta che facciamo sulle cose arriva comunque l’attacco: fai una cosa e ti attaccano per un verso, ne fai un’altra e ti attaccano in un altro verso”.

“Quindi -ha concluso Gubitosa- l’attacco arriva sempre però sta a noi dare spiegazioni e dire che anche alla Camera il presidente Conte non prenderà parte per alcun schieramento, qualunque sia lo schieramento è nel corso di Giuseppe Conte quindi ben venga la partecipazione”.

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