Cartabia: “La mia presenza ad Atreju è un atto dovuto”. E anticipa alla platea: “Subito la riforma del Csm”

8 Dic 2021 19:31 - di Valter Delle Donne
Atreju Cartabia Meloni
Il mio intervento ad Atreju 2021 «è un atto dovuto perché in una democrazia si dialoga soprattutto con l’opposizione»: così il ministro della Giustizia Marta Cartabia, intervenendo alla manifestazione di Fratelli d’Italia in svolgimento a piazza Risorgimento, a Roma.

Cartabia anticipa ad Atreju: “La prossima riforma sarà quella del Csm”

Sollecitata dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, la Cartabia ha poi parlato di riforme. E menzionato la principale: «Il Csm e l’ordinamento giudiziario è il prossimo imminente appuntamento di riforme», ha assicurato la ministra della Giustizia. «Ho proceduto partendo dell’esistente, mettendo al lavoro una commissione tecnica, ho ascoltato proposte dei gruppi politici e dalla magistratura, cercando un punto percorribile – ha spiegato -. Io potrei avere in mente la mia riforma ideale, ma si tratta di trovare una riforma possibile. Mi sono arrivati degli spunti e dei “non desiderata”.
A partire da domani mattina alle 8 ci sarà una consultazione di tutti i gruppi di maggioranza per trovare punti convergenza». Cartabia ha illustrato così la filosofia della riforma: «Il governo non sta lavorando nè a una giustizia più garantista nè più giustizialista me per una giustizia che risponda di più ai principi costituzionali».

“Eviteremo che si ripeta un caso Maresca”

La Guardasigilli è intervenuta anche sul caso Maresca, ex pm di punta della procura partenopea prima di impegnarsi in politica, leader dell’opposizione in consiglio comunale a Napoli, che ha deciso di tornare contemporaneamente a fare anche il magistrato in Corte d’Appello a Campobasso. «La proposta che farò alle forze di maggioranza è come un caso come quello non possa mai più ripetersi» ha detto la ministra della Giustizia, per la quale il fatto che «un giudice possa svolgere contemporaneamente, anche e lontano dal suo distretto, funzioni giudiziarie e politiche non deve accadere. C’è una stella polare della magistratura che deve essere non solo praticata ma anche percepita. Non importa se si tratta di cariche elettive locali, né per queste, né a maggiore per quelle parlamentari».

L’ex pm Nordio: “La magistratura si è messa nell’angolo da sola”

Nel dibattito sulla Giustizia è intervenuto anche il magistrato già procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio. . “L’unico modo per risolvere il problema delle correnti nella magistratura è il sistema del sorteggio al Csm e il caso Palamara ne è testimonianza emblematica. Nel Csm le correnti stanno al Csm come i partiti stanno al Parlamento. Saranno sempre le correnti a determinare il candidato se non si introduce il sorteggio”. Nordio ha tracciato una disamina impietosa sulla magistratura italiana. “La magistratura – ha detto alla platea di Atreju – si è messa nell’angolo da sola. Il connubio politica magistratura risale al periodo delle Brigate rosse, poi è scoppiata Tangentopoli. La politica ha rinunciato all’immunità parlamentare e ha consentito una interferenza impropria della magistratura. La politica ha poi strumentalizzato le indagini e le inchieste giudiziarie per eliminare gli avversari politici. La magistratura si è logorata e deve tornare a riappropriarsi del suo ruolo. Ora è l’occasione per il bilanciamento delle forze e dei poteri».

Il dibattito è stato introdotto dal deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro che ha sollecitato il Guardasigilli su alcune priorità.  «No alla sublimazione del sistema Palamara – ha dichiarato l’esponente di FdI al ministro Cartabia e alla platea di Atreju – E basta porte girevoli, se sei un magistrato e scegli la via della politica, non è una via reversibile. Siamo garantisti ma se sei condannato con sentenza passata in giudicato devi scontare la pena in galera».  

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