Babbo Natale col tutù per i fanatici del gender fluid. Dopo il presepe, infieriscono su Santa Claus

3 Dic 2021 16:02 - di Francesco Severini
Babbo Natale Modena

Babbo Natale col tutù a Modena. Dopo il presepe anche un altro simbolo della festa della Natività subisce una insolente ideologizzazione. E le polemiche annunciate non mancano. L’inviato della Stampa, giornale che fa una propaganda sfacciata al ddl Zan, trova “bello quell’omone natalizio che volteggia leggiadro, nonostante la stazza, in un gonnellino scintillante in nome della libertà di essere e di mostrarsi”. Una scopiazzatura del Babbo gay dello spot norvegese che ha suscitato tanto scalpore.

Ironizza Enrico Aimi, coordinatore regionale di Forza Italia: “Ci mancava il Babbo Natale in tutù, svirilizzato e, nonostante la bianca e fluente barba, effeminato. Insomma, più un’icona arcobaleno, per adulti ideologizzati, mezzo babbo e mezza babba, che una figura da magia del Natale”.

E Luca Negrini di Fratelli d’Italia aggiunge che la rappresentazione “distrugge l’immaginario comune” di ogni bambino “che si trovi a pensare alla favola del Natale”. È “agghiacciante”, secondo Negrini, “utilizzare il governo della città per autorizzare una simile propaganda”.

Sulla sua pagina Facebook l’autore dell’opera Lorenzo Lunati spiega il senso dell’opera: “Un Babbo che ci ha visti perdere tutti i riferimenti della nostra vita quale la conoscevamo, da un momento all’altro, è un Babbo che ci ha guardati da lontano smarriti e sofferenti per quasi due anni, che ora vede finalmente che siamo quasi a sorridere di nuovo. Un Babbo umano, che danza per liberarsi un po’ dal peso che si è portato sulle spalle per tutto questo tempo”. Ok, ma non potrebbe danzare nel suo classico abbigliamento, cioè con giubba e pantaloni?

Si dirà: meglio che certe fumoserie iconoclaste si abbattano su Babbo Natale piuttosto che sulla sacra famiglia presepiale. Ma sarebbe un errore: anche Babbo Natale infatti rimanda a un simbolo sacro, e più precisamente alla leggenda di San Nicola che regala sacchi d’oro a tre sorelle povere e senza dote affinché non si prostituiscano. Leggende e tradizioni che sono ormai millenarie. Non può bastare un pupazzo con la barba che balla per demolirle.

 

 

 

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