AstraZeneca, è svolta sul vaccino: scoperta la causa scatenante dei coaguli di sangue

2 Dic 2021 12:00 - di Redazione
AstraZeneca

Potrebbe essere imminente una svolta su AstraZeneca, il siero più evocato dai no-vax per sottolineare i possibili effetti avversi del vaccino. Quelli più contestati a Vaxzevria (è il nome del siero di produzione anglo-svedese) sono state le trombosi. Ora un team di scienziati gallesi e americani ritiene di averne individuato «la causa scatenante». I risultati dello studio, condotto dall’Arizona State University e dall’Università di Cardiff, hanno già trovato eco sulla rivista Science Advances. Il team ha mostrato nel dettaglio l’attrazione di una proteina del sangue da parte di una componente chiave del vaccino, innescando una reazione a catena sul sistema immunitario che può culminare nei trombi. Tutto risolto, allora? Non proprio. «Quello che abbiamo – ha spiegato il ricercatore Alan Parker – è la causa scatenante. Ma ci sono molti passaggi che devono accadere dopo».

AstraZeneca: «Lavoriamo per rimuoverla»

Per ottenere immagini dell’adenovirus a livello molecolare, gli scienziati hanno usato una tecnica chiamata “microscopia elettronica”. In questo modo hanno scoperto che la superficie esterna dell’adenovirus attrae la proteina spike 4 presente nell’organismo e fondamentale per mantenere nel corpo l’equilibro tra coagulazione e anti-coagulazione nel sangue. Proprio questa attrazione tipo magnete sarebbe la causa degli effetti indesiderati che, seppur raramente, si verificano alla somministrazione di Vaxzevria. Individuata la causa, occorre ora trovare il rimedio. Da AstraZeneca informano che nei suoi laboratori si sta già lavorando per rimuovere questo effetto collaterale, definito «estremamente raro». L’Università di Oxford invece ha rifiutato di commentare la ricerca.

In Italia solo Pfizer e Moderna per le terze dosi

Secondo AstraZeneca, il suo vaccino ha salvato più di un milione di vite in tutto il mondo e prevenuto 50 milioni di casi di Covid. Ma sulla scia dei casi di coaguli nel sangue, seppur rari, l’utilizzo di questo tipo di vaccino nel mondo è stato ridotto a vantaggio dei sieri che utilizzano una la più moderna tecnologia del Mrna messaggero. L’Italia ha sospeso già in luglio le consegne dei sieri Vaxzevria e Janssen, procedendo esclusivamente con Pfizer e Moderna. E così sta avvenendo, al momento, anche con le terze dosi, anche per chi ha effettuato le prime con i sieri ad adenovirus. L’Ema (e quindi l’Aifa) hanno approvato la somministrazione di Astrazenca, consigliando in un secondo momento solo per gli ultra 60enni. Comunque sia, per la terza dose verranno iniettati solo vaccini Pfizer o Moderna. Anche chi ha ricevuto la doppia dose di AstraZeneca.

 

 

 

 

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