Zemmour, sinistra scatenata in Francia: per lui e i suoi seguaci ci vorrebbe un altro Bataclan (video)

4 Nov 2021 16:02 - di Francesco Severini
Zemmour

Eric Zemmour sta mandando in tilt la sinistra francese. Che ora non si limita più a demonizzare l’intellettuale nazionalista che nei sondaggi supera Marine Le Pen. Ma è passata all’insulto. Ne dà notizia oggi Libero. “«Se avessi una macchina del tempo, prenoterei il Bataclan per la serata del 13 novembre 2015. Al fine di organizzare una serata di incontro tra Éric Zemmour e il suo pubblico». Così, a inizio ottobre, l'”umorista” Gaëtan Matis, idolo della gauche francese, si è espresso su Instagram”.

E non è finita qui. “Pochi giorni dopo, su TikTok, un uomo di origini marocchine e di confessione musulmana, dopo aver fatto un discorso sulla colonizzazione francese nel Maghreb, ha invitato i suoi followers a prepararsi contro Zemmour e Le Pen, perché «ci riuniremo inshallah e li decapiteremo come all’epoca del profeta»”. L’estrema sinistra si è mobilitata a Nantes per impedire un intervento di Zemmour  alla sala congressi Zenith. E ancora  un gruppo di 160 «giornalisti/e» ha firmato una petizione affinché i media francesi e più in generale i cittadini boicottino Zemmour. «Non si deve dibattere con persone che difendono idee fasciste, razziste, xenofobe, sessiste, omofobe e negazioniste. Ma solo combatterle o renderle invisibili», hanno scritto i firmatari.

“Non una valutazione ragionata ancorché legittimamente negativa – commenta Gennaro Malgieri in un articolo su Formiche.net – delle sue idee si manifesta in queste settimane sui giornali francesi e nei molti talk show. Ma soltanto un corale insulto da parte dei commentatori di sinistra e di numerosi moderati, per quanto Zemmour si definisca conservatore e gollista. Lo si caccia con violenza nel cattiverio del razzismo per quanto nei suoi libri ed articoli non c’è neppure un accenno di discriminazione, ma vi si trovi soltanto la fondata preoccupazione che il fanatismo religioso di impronta musulmana sia pericoloso, come del resto i sanguinosi fatti di cronaca attestano”.

L’ultima provocazione di Zemmour ha fatto molto rumore. Il polemista ha puntato un fucile ad alta precisione contro i giornalisti, durante una vista a Milipol, una fiera della sicurezza. “Ora non ridete più, fate largo, indietreggiate”, ha detto con una risatina, rimettendo poi a posto l’arma su uno degli stand dell’esposizione a Villepinte, nella banlieue parigina. Il fucile era un’arma usata dal Raid, le teste di cuoio francesi.

Il video del gesto di Zemmour, postato su Twitter da un giornalista dell’Obs, è diventato subito virale, con un milione di visualizzazioni, e la vicenda è riportata da tutti i media. La prima a reagire è stata Marlene Schiappa, sottosegretario alla Cittadinanza.  “Marlene Schiappa è un’imbecille. E’ grottesca e ridicola”, è stata la risposta di Zemmour, in linea con il suo personaggio.

Il polemista di estrema destra non ha ancora confermato se intende veramente candidarsi alle presidenziali della prossima primavera, ma è in ascesa nei sondaggi, con un rilevamento del 6 ottobre che lo indicava al ballottaggio contro il presidente Emmanuel Macron.

 

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