Il colpo basso di Jean-Marie Le Pen a Marine: “Ha abbandonato le posizioni, sosterrò Zemmour”

2 Ott 2021 13:08 - di Federica Parbuoni
le pen

Nuovo schiaffo di Jean-Marie Le Pen alla figlia Marine. Il fondatore ed ex presidente del Front National ha infatti annunciato, dalle colonne di Le Monde, che alle presidenziali del 2022 sosterrà Eric Zemmour, competitor a destra della figlia, «se sarà il candidato migliore per il campo nazionale». «Marine ha abbandonato le sue posizioni fortificate, ed Eric occupa il campo che lei ha lasciato libero», ha detto il patriarca della destra francese. Giornalista e saggista di origine ebraico-algerina, Zemmour è attestato su posizioni radicali contro l’immigrazione e il multiculturalismo.

Jean-Marie Le Pen loda Zemmour: «Dice quello che penso io»

Jean-Marie Le Pen ha quindi lodato il «coraggio» e la «cultura» di Zemmour, che per tutta l’intervista ha chiamato semplicemente «Eric». «È salito sulle barricate, dicendo cose che nessuno osa dire, a parte me. Dice quello che io penso, ma – ha proseguito Le Pen padre – con una audience superiore». Per questo, ha proseguito, Zemmour è vittima di una «demonizzazione». «Sta iniziando a crescere… Presto avrà anche una coda luciferina e anche i piedi spaccati!», ha ironizzato Jean-Marie, per il quale «l‘unica differenza fra Eric e me è che lui è ebreo». «È difficile definirlo nazista o fascista. E questo gli dà una maggiore libertà», ha sottolineato a Le Monde il 93enne ex europarlamentare, da anni ormai in rotta con la figlia che, dopo aver assunto la guida del Front National, lo ha trasformato nel Rassemblement National.

I sondaggi registrano un “effetto Zemmour” su Marine

Marine Le Pen nei sondaggi è data favorita come fidante di Emmanuel Macron. E fine a un mese fa nei sondaggi veleggiava intorno al 24%, di fatto in un testa a testa con il presidente uscente dato tra il 23 e il 26%. Ora, benché resti comunque in vantaggio fra i candidati della destra, i sondaggi registrano un calo di consensi nei suoi confronti, che secondo una rilevazione dell’istituto Harris Interactive per Challenges l’avrebbe fatta precipitare di 8 punti, portandola al 16%. Di contro Zemmour, la cui candidatura era rimasta incerta fino a un paio di settimane fa, avrebbe guadagnato rispetto ai sondaggi di inizio settembre 7 punti, arrivando al 13-14%.

Come se la cavano gli altri candidati

Sempre nel campo della destra, poi, si registra il 14% di Xavier Bertrand di Les Republicains; 12% della presidente del consiglio regionale dell’Ile-de-France ed ex ministro del governo Fillon, Valérie Pécresse; l’8% dell’ex commissario Ue, anche lui dei Repubblicani, Michel Barnier. A sinistra, il candidato radicale Jean-Luc Mélenchon è attestato al 13%; il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo è al 7%; l’ecologista Yannick Jadot al 6%.

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