Variante sudafricana, l’ira della virologa Gismondi: “Da incoscienti fare allarmismo ingiustificato su Omicron”

27 Nov 2021 16:30 - di Lucio Meo

Due casi di variante Omicron sudafricana sono stati individuati in Gran Bretagna. Lo rende noto il ministro della Salute, Sajid Javid, aggiungendo che Londra introduce restrizioni per gli arrivi da Malawi, Mozambico, Zambia e Angola. Altri due casi erano stati registrati in Germania e anche nella Repubblica Ceca. Lo ha reso noto la portavoce dell’Istituto nazionale di sanità pubblica di Praga, Stepanka Cechova, secondo cui a essere risultata positiva è una persona proveniente dalla Namibia. Analisi sono in corso per confermare se si tratti della variante omicron, rilevata ieri in una donna in Belgio e per cui c’è un caso sospetto in Germania.

Variante sudafricana Omicron, la sfuriata della Gismundo

Sulla variante sudafricana Omicron del Covid “si stanno già diffondendo voci allarmistiche”, con “conseguenze che abbiamo già visto, con il crollo in borsa. E‘ assolutamente da incoscienti comunicare che si tratta di una variante pericolosissima e super contagiosa perché, al momento, non ne conosciamo le caratteristiche”. Lo dichiara all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “I laboratori di riferimento – spiega ancora Gismondo – stanno studiando per tracciare e conoscere questa variante. E se da un lato, come sanità pubblica, è doveroso mantenere la massima allerta perché non si diffondano i contagi, dall’altro lato è doveroso, da parte dei media e degli esperti, di evitare allarmismi”.

Astrazeneca si muove per un nuovo vaccino

“E’ necessario può essere sviluppato “molto rapidamente” un vaccino contro la variante emergente omicron. Lo ha dichiarato il professor Andrew Pollard, lo scienziato britannico che ha guidato la ricerca alla base del vaccino contro il coronavirus messo a punto da AstraZeneca. “È estremamente improbabile che, come abbiamo visto l’anno scorso (con la variante Delta, ndr), si verifichi un riavvio di una pandemia in una popolazione vaccinata”, ha detto alla radio della Bbc il direttore dell’Oxford Vaccine Group, affermando che i vaccini esistenti dovrebbero funzionare contro il nuovo ceppo, ma per la conferma sarà necessario attendere ulteriori studi nelle prossime settimane. Ma “i processi su come si sviluppa un nuovo vaccino sono sempre più ben oliati, quindi se è necessario è qualcosa che potrebbe essere preso in esame molto rapidamente”, ha aggiunto.

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