Murgia pessima contro il sociologo Ricolfi: è un maschio bianco e etero. E lo paragona al clitoride

2 Nov 2021 16:02 - di Riccardo Angelini
Murgia

Murgia, basta la parola. Nel senso che ogni parola che proferisce suona come una sonora e irrimediabile fesseria. Ma lei imperterrita va avanti. Sfornando libri e articoli a rotta di collo.

Cercando di imporre la schwa (la e rovesciata che indicherebbe il genere neutro), attaccando i militari come Figliuolo, stilando il fascistometro, cincischiando su grandi cantautori come Battiato. E ora ha trovato un nuovo nemico nel sociologo Luca Ricolfi che ieri su Repubblica, giornale dove ha cominciato a collaborare, demoliva tutti i vizi intellettuali della sinistra intollerante. Ricolfi attaccava la voglia di censura, la ridicola pretesa del “parlare giusto”, la vigilanza sul linguaggio, la gender mania, la cancel culture, la discriminazione verso chi non è allineato. Tutti settori in cui Murgia è molto attiva se non protagonista quasi assoluta.

Michela Murgia legge e non crede ai suoi occhi. Si sente messa in mezzo. Quando Ricolfi parla di versione più demenziale della correttezza politica ce l’ha proprio con lei, con lei che usa lo schwa. Ma stavolta Murgia non scrive, troppo faticoso e impervio rispondere a uno come Ricolfi. Meglio fare un tweet, ovviamente provocatorio.

Eccolo: “Leggo Ricolfi su Repubblica e non posso fare a meno di pensare che il clitoride ha 8000 terminazioni nervose, ma ancora non è sensibile quanto un editorialista italiano maschio bianco eterosessuale quando sente minacciato il suo privilegio“. Ma se Ricolfi ha cominciato solo ieri a scrivere su Repubblica (prima scriveva su la Stampa), da cosa dovrebbe sentirsi minacciato? O è la Murgia che si sente minacciata? E in ogni caso cosa c’entrano il clitoride e le sue terminazioni nervose? Se Murgia voleva puntualizzare il suo femminismo identitario beh, non ha torto Ricolfi quando parla di epigoni del politicamente corretto americano che non hanno il senso del ridicolo. Lei, evidentemente, non ne ha.

L’articolo di Ricolfi fa rosicare anche Christian Raimo che commenta: “Repubblica diventa sempre di più un giornale minoritario di destra”. Raimo ripropone anche un velenoso commento di Gad Lerner all’approdo di Ricolfi a Repubblica: “Complimenti a Luca #Ricolfi. Il suo odierno approdo a @repubblica, il giornale della sinistra “antipatica” contro cui ha condotto una coerente battaglia culturale, è a suo modo una vittoria. Può compiacersi di avere espugnato la roccaforte nemica. Metamorfosi di un giornale…”. 

 

 

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