Mara Carfagna attacca la Lega: «Ambigua su vaccini e Green Pass». E a Draghi? «Resti premier»
I mal di pancia tra Forza Italia e Lega riesplodono: Mara Carfagna non esita a polemizzare contro gli alleati di governo. «Sulla lotta al Covid l’Europa ha scelto vaccini e Green Pass: la Lega, seppure con molte ambiguità, sembra essersi adeguata». Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, in un’intervista a La Stampa, attacca: «Sul Recovery i leghisti hanno votato a favore del Piano all’Europarlamento, in contrasto con il loro gruppo di appartenenza, che votò contro, e con l’Ecr di Fratelli d’Italia, che si astenne. Nei prossimi due anni la Lega andrà verso una riconciliazione con l’Europa o in direzione opposta? Questo è il vero interrogativo».
Mara Carfagna: «Senza il coraggio del Ppe l’Italia sarebbe in ginocchio»
E afferma di non condividere le posizioni espresse da Matteo Salvini che ha parlato di un futuro in mano ai sovranisti e di un Partito popolare europeo mai così debole. «È un giudizio che non condivido. Senza il coraggio del Ppe nel rimettere in discussione l’austerity, congelare le regole di bilancio, imporre la solidarietà europea nella lotta alla crisi sanitaria ed economica, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio, letteralmente. L’aumento del 6% del Pil, che abbiamo appena festeggiato, è figlio di un’Europa a guida popolare. Il futuro è di chi sarà più credibile nel dire: consolideremo questo rimbalzo e lo trasformeremo in crescita costante».
«Forza Italia ha respinto ogni ambiguità su vaccini e Green Pass»
Quanto alla gestione della pandemia afferma che «dobbiamo essere fieri di essere considerati, a livello mondiale, un modello da copiare nella lotta al virus. Se abbiamo tenuto la barra dritta lo si deve anche a Forza Italia, che, sulla spinta di Silvio Berlusconi, ha respinto ogni ambiguità in tema di vaccini e Green Pass».
Mara Carfagna poi ribadisce che «la linea europeista, liberale e garantista espressa da Berlusconi è la nostra da sempre e l’abbiamo manifestata con forza anche quando altri sembravano incantati dalle sirene sovraniste. Per fortuna, ora che è tornato in campo, il presidente ha rimesso le cose a posto: adesso è chiaro a tutti che il modo migliore per rafforzare un centrodestra europeista è consolidare FI e la sua proposta, riportarla a percentuali a due cifre e farla pesare di più nella coalizione. Io sono al fianco di Berlusconi e il mio futuro è dentro Forza Italia».
«Se Berlusconi si candiderà lo sosterremo compatti»
Quanto alla possibile candidatura di Berlusconi al Quirinale, puntualizza: «In Forza Italia c’è, al momento, una sola certezza: se Berlusconi si candiderà lo sosterremo compatti». Infine, Mario Draghi. Deve restare premier per portare avanti il lavoro sul Pnrr? «È l’unico – risponde – che può garantire la qualità delle riforme abilitanti per il Pnrr. Altre soluzioni sarebbero comunque di galleggiamento e quindi svantaggiose non per una parte, ma per l’intero Paese: non ci serve un governo-ponte, ma un esecutivo come questo che si assuma le responsabilità».