Il “centrino” di Renzi morto prima di nascere. Calenda: «Nun me ne po’ frega’ de meno»  

22 Nov 2021 20:22 - di Michele Pezza
Calenda

«Il centro di Renzi? Nun me ne po’ frega‘ de meno…, non faccio politica in questo modo». Da un po’ di tempo in qua Carlo Calenda parla come mangia. Forse rientra in una nuova strategia di comunicazione utile riverniciare con toni un po’ più popolani e genuini la sua immagine di pariolino de sinistra. Il leader di Azione ha parlato dagli schermi di La7 ospite di Myrta Merlino a L’aria che tira. La domanda sulla proposta di alleanza lanciata dal leader di Italia Viva alla Leopolda era quasi d’obbligo. Quel che l’intervistatrice (forse) non prevedeva era una risposta così tranchant.

Calenda: «Un orrore il suo modo di fare politica»

E ancor di più lo è stata la seconda parte della replica. «Renzi – ha incalzato – faccia quello che gli pare: vada in Arabia Saudita, faccia il centro con Toti e Brugnaro. Noi facciamo altro. Non ho nessuna intenzione di fare un partito con Renzi, non farò politica con Renzi perché quel modo di fare politica mi fa orrore». Toni più sfumati Calenda aveva utilizzato nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera. «Come Matteo sa bene è più complicato di così, perché non si capisce qual è la sua linea politica».

«Smetta di fare il businessman»

Era solo la premessa prima di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. E ricordare che «Renzi è andato alleato con i 5stelle in molti Comuni, senza contare gli accordi con il forzista Miccichè in Sicilia». Insomma, troppi minuetti e troppa disinvoltura etica. «Smetta di fare il businessman ed essere pagato da Paesi stranieri, poi di farla finita con i tatticismi», sono le «condizioni imprescindibili» di Calenda. Ma non certo sufficienti a dare vita ad un’alleanza, anche perché «da lui non è mai arrivata una proposta seria di collaborazione». Calenda pensa ad altri compagni di viaggio, come +Europa o Base, sigla dell’ex leader Fim Bentivogli. Quanto a Forza Italia, «è alla fine di un ciclo politico – conclude -, ma ci sono tante persone con cui vale la pena aprire un’interlocuzione».

 

 

 

 

 

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