“Denise non va archiviata”, Piera Maggio lancia una manifestazione. Mistero sull’ultima intercettazione

3 Nov 2021 15:22 - di Lorenza Mariani
Denise

Piera Maggio non si dà pace. E non può avere pace. Finché la verità su sua figlia Denise non sarà emersa oltre ogni ragionevole dubbio. Finché il filo sottile che lega indagini. Sentenze. Testimonianze. Intercettazioni. Insomma, finché tutto il materiale probatorio e le nuove acquisizioni, legate al lavoro degli inquirenti datato e anche più recente, non dimostreranno di avere un nesso investigativo logico e una verità processuale il più vicino possibile alla verità. E così, mamma Piera riparte da zero. Tramite i social annuncia una manifestazione pacifica a Roma. Dunque rilancia il caso di Denise: scomparsa nel nulla da Mazzara del Vallo, ormai 17 anni fa (la mattina del 1° settembre 2004, ndr).

Denise, Piera Maggio lancia una nuova manifestazione a Roma

L’appuntamento, rilanciato sui social da Piera Maggio, la mamma della bambina oggi 21enne, è per il prossimo 14 novembre alle 14. «Denise va cercata, no archiviata», scrive la donna sul proprio profilo Facebook, annunciando l’iniziativa in programma. La Procura di Marsala lo scorso settembre ha chiesto l’archiviazione delle nuove indagini. E la decisione del gip a riguardo è attesa per il prossimo 23 novembre. I legali di Piera Maggio e Pietro Pulizzi hanno depositato richiesta di opposizione. Ma dopo quest’ultimo buco nell’acqua, le speranze della mamma di Denise. La sua capacità di pazienza e sopportazione, hanno ricevuto un ennesimo, duro colpo. E la sua prima reazione è stata quella di rendere pubblico, nelle scorse settimane, il nuovo age progression di Denise. L’immagine che ricostruisce come potrebbe essere oggi la 21enne. Un messaggio che esorta a non dimenticare. A non mollare la presa…

Mamma Piera non si dà pace: «Denise va cercata, non archiviata»

La Manifestazione indetta per la prossima settimana, allora, va letta proprio in questo senso. E Piera Maggio lo conferma, asserendo: «Denise va cercata –continua a ripetere –. Non è giusto che la verità non emerga. E che colpevoli siano liberi di girare tranquillamente. Non ho mai perso la fiducia nella giustizia italiana. Così come non ho perso la speranza di riabbracciare mia figlia. Denise non è un caso chiuso – ha sottolineato più volte la donna anche all‘Adnkronos –. Non va archiviata e va cercata viva. Almeno fino a quando non emergano elementi che facciano ritenere il contrario. Vanno individuati i responsabili della sua scomparsa, altrimenti sarebbe un vero fallimento per la giustizia italiana».

La Procura di Marsala però ha già gettato la spugna

Intanto però la Procura di Marsala ha gettato la spugna. E in merito al secondo filone d’indagine per il sequestro di Denise, a settembre ha chiesto l’archiviazione per i due soggetti entrati nella nuova inchiesta sul caso: Anna Corona e Giuseppe Della Chiave, nipote del teste audioleso Battista Della Chiave. Nonostante il mistero legato a un’ennesima intercettazione lasci aperto il caso e releghi in un vicolo cieco le indagini. L’intercettazione è quella del 25 maggio del 2021 quando Anna Corona, per la famiglia di Denise Pipitone una delle principali sospettate del rapimento della piccola, nella sua abitazione parla con la figlia minore Alice Pulizzi e viene intercettata dai carabinieri di Trapani. Nella chiacchierata madre e figlia stanno ricostruendo i fatti avvenuti proprio quella mattina del 1° settembre 2004. Il giorno in cui Denise scompariva per sempre mentre giocava fuori dalla casa della nonna.

Il mistero dell’ultima intercettazione e i dubbi sulla richiesta di archiviazione

I carabinieri di Trapani che ascoltano l’intercettazione ambientale e hanno modo di appurare che le donne non stanno commentando alcuna trasmissione televisiva. Alice racconta alla madre di non essere mai andata al mercato quella mattina di 17 anni fa, contraddicendo dunque la versione, peraltro confutata in diverse sedi, data dalla sorella Jessica. La quale, in tutti questi anni, nelle aule dei tribunali, come dagli inquirenti, ha sempre affermato di trovarsi al mercato settimanale del mercoledì a Mazara con Alice nelle ore in cui Denise veniva rapita. Ad un certo punto della conversazione registrata, poi, Anna Corona dice alla figlia: «Lo vuoi sapere cu fu tanno? Lo vuoi sapere? Io cu Giuseppe».

Dopo l’intercettazione di Anna Corona archiviare sarebbe una sconfitta

Che in base alla trascrizione dei carabinieri di Trapani e dei consulenti degli avvocati di Piera Maggio, significherebbe che Anna Corona dice alla figlia minore: «Lo vuoi sapere chi è stato quella volta? Lo vuoi sapere?». Poi, abbassando la voce aggiunge: «Io con Giuseppe». Eppure, questo fantomatico Giuseppe non è stato identificato. Non solo: questa trascrizione non è presente nella richiesta di archiviazione con la quale i magistrati di Marsala vorrebbero mettere una pietra tombale sulla non imputabilità di Anna Corona. Ora, Piera Maggio, suo marito Piero Pulizzi, l’avvocato Giacomo Frazzitta, continuano a non darsi per vinti. E tornano a chiedere giustizia e verità. Con ogni mezzo a loro disposizione.

 

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