Bud Spencer, la figlia: «La citazione di Giorgetti? Mi gratifica, ma con la politica papà non c’entra»

3 Nov 2021 18:20 - di Natalia Delfino
bud spencer

Gratificata dalla citazione, perché «evidentemente è apprezzato un po’ da tutti». Ma anche convinta del fatto che le scazzottate tra lui e Terence Hill «non si possano accumunare alla politica». All’indomani della citazione di Bud Spencer da parte del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nell’ambito di quelle dichiarazioni che hanno creato un gran subbuglio nella Lega e più in generale nel dibattito politico, la figlia dell’attore, Cristina Pedersoli, chiarisce che effetto le fa che, di tanto in tanto, tanto a destra quanto a sinistra, qualcuno citi il padre in contesti altri rispetto alla sua esperienza.

La citazione di Bud Spencer da parte di Giorgetti

«Matteo è abituato a essere un campione d’incassi nei film western. Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar. È difficile mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep. E non so che cosa abbia deciso…», sono state le parole di Giorgetti, riportate nel libro di Bruno Vespa Perché Mussolini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando), in uscita domani con Mondadori Rai Libri.

La figlia dell’attore: «Ha lasciato un buon segno»

«Bud Spencer è stato spesso evocato, è stato ricordato con delle battute sia a destra sia a sinistra. Questa trasversalità mi fa sorridere, perché evidentemente è apprezzato un po’ da tutti», ha commentato all’Adnkronos Cristina Pedersoli. Questo, ha aggiunto, «mi fa molto piacere, perché ha lasciato un segno buono nel “cuore bambino e genuino” di ognuno di noi, senza segnali politici né di un verso né di un altro. Questo mi gratifica molto, e sono cose che mi fanno sorridere, finché sono fatte con ironia e affetto».

Il precedente: quando Salvini citò Bud Spencer

«Credo – ha quindi aggiunto Pedersoli – che probabilmente sia stato fatto un riferimento a mio padre perché, una volta, Salvini fece una battuta dicendo che lui e Di Maio erano come Bud Spencer e Terence Hill». «Ogni volta che c’è qualche disputa un po’ forte si fa riferimento a Bud Spencer e Terence Hill, perché rappresentano in qualche modo la lotta dei sentimenti, delle idee», ha proseguito la figlia dell’attore, scomparso nel 2016 all’età di 87 anni. Carlo Pedersoli nella sua vita non fece mai mistero di essere un uomo di destra e si candidò anche alle regionali, quando per la presidenza correva Francesco Storace. Ma sul personaggio la figlia ha precisato che «non credo però che le loro battaglie (di Bud Spencer e Terence Hill, ndr) si possano accomunare alla politica perché la loro era una lotta a difesa di tutti, a difesa dei più deboli. Era catartica, a fin di bene».

Un «gigante buono» che appartiene a tutti

«Le loro scazzottate – ha ricordato Pedersoli – erano fasulle perché non c’era sangue, non c’erano ematomi, non c’era nulla. Erano simboliche per far capire quando bisogna fermarsi con le ingiustizie». Bud Spencer, ha quindi sottolineato la figlia, «era pacifico nella vita, era il gigante buono, la personificazione del bene che combatte il male. I suoi film come Banana Joe sicuramente avevano dei temi sociali, combattevano la burocrazia lenta, ma – ha concluso – si trattava di un discorso generale e non specifico».

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