La “collera” di Salvini dopo le parole di Giorgetti: raduna i suoi e prepara la contromossa

3 Nov 2021 8:57 - di Gabriele Alberti
Salvini Giorgetti

L’ira di Salvini. I retroscenisti trovano pane per i loro denti grazie al ministro leghista Giorgetti che ancora una volta ( l’intervista alla Stampa prima delle elezioni) ha gettato scompiglio nella Lega. Da poco rientrato dalla sua visita negli Stati Uniti – Giorgetti ha buttato lì un pronostico quirinalizio. Due le soluzioni: confermare Sergio Mattarella «ancora per un anno»; oppure, «se questo non è possibile», mandare al Quirinale Draghi. Che «potrebbe guidare il convoglio», cioè il Paese, «dal Colle», dando così vita a un «semipresidenzialismo de facto».

La “fredda collera” di Salvini contro Giorgetti

«Ma Giorgetti che cosa vuole fare?», è questa la domanda che circola nella Lega, secondo il retroscena sul Corriere della Sera in edicola . E poi ce ne è soprattutto un’altra, visto che il leader del Carroccio ha convocato per domani il consiglio federale del partito: «Che cosa vuole fare Salvini al consiglio federale di domani?». Il leader leghista monterebbe una “fredda collera”, avvalorata anche dalla secca risposta riservata a Giorgetti circa la collocazione europea del partito nel Ppe. Dopodiché ha convocato a sorpresa il parlamentino leghista.

La versione della cerchia di Giorgetti, Salvini non la beve

“Dalla cerchia di Giorgetti, la risposta alla prima domanda è: «Assolutamente nulla». Nessuna intenzione di scissioni dalla Lega; nessuna intenzione di mettersi alla testa dei leghisti più insofferenti alla spinta sovranista per costruire quello che Salvini chiama «centroni o centrini»; nessuna intenzione di mirare al nome stesso del partito, la Lega per Salvini premier”. Tutt’altro. Dalla cerchia di Giorgetti “arrivano due verbi per dipingere lo stato d’animo del ministro. Il primo è «estrapolazione». Le frasi del ministro, per come sono state diffuse ieri, sarebbero state un taglio brusco di un ragionamento più ampio”. Dunque, per conoscerne i dettagli basterà leggere per intero  il libro di Bruno Vespa – che esce giovedì – per una valutazione più precisa del Giogetti-pensiero.

Il retroscena del Corriere della Sera

“«Spiazzare», il secondo verbo, descriverebbe lo stato d’animo dello stesso Giorgetti per l’eco suscitata dalle sue parole”. Anche se  molti leghisti non la bevono e considerano quelle parole un attacco diretto a Salvini: “«È già successo varie volte – mastica amaro un salviniano convinto -. Con il colloquio con il Corriere in cui il centrodestra era definito inadeguato; e con l’intervista con cui ha tirato la volata per Roma a Carlo Calenda. Giorgetti è sempre stato preso di sorpresa…».  Insomma, più prove fanno un indizio.  Salvini lo sa e  tra i parlamentari l’inquietudine è altissima per il momento delicato del partito, che sta perdendo consensi, stando ai sondaggi. Sarebbe tornato al 17%, la stessa percentuale delle Politiche 2018. “Con il taglio del 30% dei parlamentari approvato da queste stesse Camere, gli eletti sarebbero una sessantina in meno degli attuali 190”.

Caso Giorgetti, Salvini sotto stress-test sul futuro della Lega

Il futuro della Lega poptrebbe essere meno roseo di come lo si dipinge. “Un parlamentare la mette sull’orgoglio, ma anche sulla struttura del partito: «Noi leghisti siamo radicati, siamo nei Comuni e siamo nelle Regioni. Nessuno si troverà per strada»”, confida al Corriere. A questo punto ci sarà un momento chiave per Salvini, che è l’elezione del prossimo capo dello Stato.  Che sulla carta e a parole vede un centrodestra più unito che mai, ma che è molto più insidiosa di quel che sembra; “con nutritissime pattuglie di deputati uscenti in cerca d’autore. E di un seggio. Insomma, il ruolo di «federatore» che Salvini si è assegnato – riconosciuto anche da Silvio Berlusconi – sarà messo sotto stress test”. Per il segretario leghista è l’unica carta al momento giocabile per  confermarsi anche leader del centrodestra.

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