Arrestato Steve Bannon: ha rifiutato di testimoniare alla Commissione su Capitol Hill

15 Nov 2021 17:47 - di Laura Ferrari
Steve Bannon arrestato

L’ex consigliere di Donald Trump e capo stratega della Casa Bianca Steve Bannon è stato arrestato dalle autorità federali Usa. Bannon nei giorni scorsi era stato incriminato per oltraggio al Congresso, per essersi rifiutato di testimoniare davanti alla Commissione d’inchiesta sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio di quest’anno. Secondo quanto riportano vari media Usa, Bannon comparirà oggi stesso davanti a un giudice.

L’ex guru del sovranismo Usa è stato incriminato per oltraggio al Congresso, per avere ignorato il mandato di comparizione della Commissione che indaga sui fatti del 6 gennaio a Capitol Hill. Se condannato, Bannon rischia fino a un anno di carcere e una multa fino a 100mila dollari. Nel rifiutarsi di testimoniare, Bannon – che il giorno precedente all’assalto al Congresso nel suo podcast aveva dato indicazioni precise sulla volontà di azioni clamorose – si era appellato al privilegio esecutivo, invocato da Trump in qualità di ex presidente per rifiutarsi di consegnare alla commissione i documenti della sua amministrazione.

Bannon arrestato per oltraggio al Congresso Usa

Architetto della vittoria elettorale del 2016, soprattutto grazie all’attivismo del sito conservatore Breibart che dirigeva, Bannon ha poi avuto una breve stagione come stratega alla Casa Bianca, da dove è stato licenziato nell’agosto del 2017.

Lo scorso anno è stato arrestato ed incriminato dai federali per aver frodato i sostenitori di una campagna per raccogliere fondi privati per la costruzione del Muro sul confine con il Messico.

Ora rischia anche l’ex capo staff di Trump

A rischiare ora è anche l’ex capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows. Al pari di Bannon, anche Meadows si è rifiutato di collaborare con la Commissione del Congresso che indaga sull’assalto a Capitol Hill. Entrambi fanno appello al privilegio esecutivo invocato da Donald Trump, in base al quale l’ex presidente ha ordinato ai suoi ex consiglieri e funzionari di rifiutare i mandati di comparizione o gli inviti a consegnare documenti riservati al Congresso.

Il dem Thompson: “Chi non testimonia sfida la legge”

Il principio legale del privilegio esecutivo, che è attualmente oggetto di una battaglia nei tribunali riguardo alla sua validità anche per gli ex presidenti, è stato smentito dall’attuale presidente Joe Biden, che a fine ottobre non ha voluto confermare quanto affermato da Trump. La mossa di Biden ha di fatto sollevato i National Archives, dove vengono custodite tutte le comunicazioni della Casa Bianca, dall’obbligo di mantenere il segreto sui documenti per i quali Trump invocava la riservatezza.

In un comunicato, il presidente della Commissione congressuale, il democratico Bennie Thompson, ha affermato che la decisione di Meadow di “sfidare la legge” potrebbe costringere la Commissione ad ufficializzare le stesse accuse di oltraggio rivolte nei confronti di Bannon.

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