Meloni a Vittoria: noi impresentabili? E’ difficile essere più impresentabili della sinistra (video)
Per Giorgia Meloni la campagna elettorale non è finita. Oggi la leader di FdI era impegnata in un comizio a Vittoria, in provincia di Ragusa, dove si voterà il 9 e il 10 ottobre. E dove il candidato della destra è Salvo Sallemi. “Fdi – ha detto – è estremamente competitiva anche in questo voto per le amministrative in Sicilia.
Meloni: non è stata una campagna elettorale facile
In un passaggio del suo intervento, Giorgia Meloni ha accennato a quest’ultima brutta fase della campagna elettorale che vede Fratelli d’Italia messa sul banco degli imputati grazie al filmato montato ad hoc di Fanpage.
“Tanta gente può essere fieramente di Fratelli d’Italia – ha detto meloni – per noi non è stata una campagna elettorale facile, c’è una sinistra molto debole e molto aggressiva che si è inventata di tutto di più. Che sente il potere che scivola via”.
La sinistra è come un animale ferito
“Sono come quegli animali feriti molto aggressivi che si rivoltano con grande cattiveria. Dicono che siamo noi quelli che istigano all’odio. Ma voi – ha proseguito – non troverete ma esponenti di destra che facciano quello che io vedo fare ogni giorno a giornalisti di sinistra, a magistrati di sinistra, persino a librai di sinistra che ti mettono il libro a testa in giù“.
Meloni: impossibile essere più impresentabili di loro
“Non troverete uno di destra che agisca con quella cattiveria, con quell’odio. E sapete perché? Perché noi abbiamo la forza delle nostre idee. Loro non ce l’hanno più. Loro non hanno più un’identità e devono reagire cercando di rendere egli altri più impresentabili di loro. Ma è impossibile essere più impresentabili della sinistra. Non vi fate dire cosa dovete fare dai giornali che hanno sempre un editore legato a grandi consorterie, seguite la vostra coscienza”.
Meloni: l’inchiesta Fanpage? In un vero Stato di diritto non starebbe sulle prime pagine nel giorno del silenzio elettorale
A margine della manifestazione, Meloni è tornata sull’inchiesta di Fanpage definita “una polpetta avvelenata alla vigilia del voto”. ”Io l’ho definita quello che è”, taglia corto Giorgia Meloni. “Tre anni -spiega la leader di Fdi- di un giornalista infiltrato per mandare 10 minuti di video in onda nell’ultimo giorno di campagna elettorale e far sì che stesse sulle prime pagine il giorno del silenzio elettorale non accadrebbe in uno Stato di diritto”.