Meloni: «Abbiamo tutti contro, ma è il popolo che decide. Michetti farà un ottimo risultato»

1 Ott 2021 13:16 - di Valeria Gelsi
meloni michetti

Ha scelto una periferia il centrodestra per l’incontro di chiusura della campagna elettorale a Roma. Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Lorenzo Cesa, poi raggiunti anche da Vittorio Sgarbi, si sono dati appuntamento al fianco di Enrico Michetti in una piazza di Spinaceto, tra la Pontina e via di Mezzocamino: largo Nicolò Cannella, un anfiteatro di mattoni sotto palazzoni grigi sulla cui facciata si legge a caratteri cubitali “25 aprile: ora e sempre resistenza”. Dunque, un luogo altamente simbolico, dove quella che formalmente era una conferenza stampa è stata vissuta come una vera e propria manifestazione elettorale dagli abitanti del quartiere, che sovente hanno interrotto i leader del centrodestra con gli applausi.

Meloni: «Ci sono tutti gli elementi per un ottimo risultato»

«Io credo che ci siano tutti gli elementi per fare un ottimo risultato al primo turno e per vincere al ballottaggio, quando racconteremo ai romani qual è il progetto per Roma. Spiegheremo che non esistono cittadini di serie A e di serie B…», ha detto Meloni, parlando proprio delle periferie, che sono state le grandi protagoniste di questa campagna elettorale del centrodestra, tutta orientata ai cittadini e in particolare a quei cittadini che vivono quartieri come quello di Spinaceto.

Le periferie al centro, partendo dal lavoro

Il piano del centrodestra per la periferia lo ha esposto Michetti. Certo, i servizi; il decoro; i trasporti. Certo, tutto quello che dovrebbe essere scontato e non lo è. Ma non basta. Bisogna ripartire dal lavoro, dal creare una rete anche tecnologica per fare delle periferie poli attrattivi per le aziende. «Roma si sta desertificando – ha spiegato Michetti – e le aziende se ne vanno dinnanzi all’immobilismo». «Dobbiamo riprenderci questa città e fare in modo che le periferie siano ben collegate al territorio centrale per poter avere pari dignità e fare in modo che si crei lavoro», ha proseguito il candidato del centrodestra, ricordando che «noi rappresentiamo il cambiamento perché gli altri hanno già dimostrato oggi e ieri cosa sono in grado di fare e non c’è più tempo».

I numeri di Michetti, che zittiscono la sinistra

Dunque, programmi, compattezza e un candidato che ha dalla sua una competenza che non trova pari nell’offerta politica romana. «Alla sinistra che parla di Michetti come una macchietta – ha avvertito Meloni – dico di non esagerare. Michetti è stato consultato da 840 sindaci di sinistra. Quante macchiette sono quei 840 sindaci di sinistra che hanno chiesto la loro consulenza?». Altri numeri li ha poi indicati Michetti: 30 anni di lavoro con le pubbliche amministrazione, più di 1200 procedure complesse affrontate per loro conto, «miliardi di euro» gestiti, 55 anni di vita trascorsi nella stessa via e con lo stesso tenore di vita. «Io non vado in giro a dire che sono onesto», ha sottolineato Michetti, ricordando che non ce n’è bisogno.

Meloni: «I cittadini non si fanno più fregare»

Eppure su questo professionista che ha messo le sue competenze a disposizione della politica, e quindi della comunità cittadina, ne hanno dette di tutti i colori. Così come ne hanno dette e fatte contro il centrodestra. «Non avendo argomenti solidi, la sinistra ha fatto tutta la campagna elettorale cercando di lavorare sulle nostre presunte divisioni, cercando di criminalizzare o inventare qualsiasi cosa contro di noi… È tipico di chi non ha argomenti solidi», ha sottolineato la leader di FdI, raccontando lo scollamento tra la narrazione e la vita reale, tra l’entusiasmo delle piazze e il fatto che poi «ti svegli la mattina, leggi i giornali, ascolti i tg, vedi i sondaggi e c’è un’altra Italia». «Ma i cittadini – ha aggiunto la leader di FdI – non si fanno fregare più…».

Con Gualtieri e Raggi Roma ha già dato…

«Siamo una coalizione compatta, che a differenza della sinistra non sta insieme per interesse o per una rincorsa delle poltrone…», ha proseguito la leader di FdI, che, lanciando un appello finale ai romani, ha rimarcato come gli altri candidati non siano credibili. «Quando sento Gualtieri che chiede soldi per Roma Capitale, 2 miliardi di euro – ha sottolineato Meloni – mi vergogno per lui, che da ministro dell’Economia quando FdI proponeva che nel Pnrr ci fossero tra gli investimenti strategici per l’Italia pure le risorse per la Capitale, lui non le ha messe… Quello che abbiamo visto grazie a Virginia Raggi in questi cinque anni è una Roma derisa sui quotidiani di tutto il mondo…».

«Abbiamo tutti contro, ma è il popolo che decide»

«Signori, mi raccomando, la campagna elettorale finisce quando si chiudono le urne. Stiamo concentrati in queste ore perché abbiamo contro tutti, di tutto e di più… Ma alla fine il potere più forte di tutti rimane il popolo», ha detto Meloni, guadagnandosi uno dei tanti applausi del suo intervento.

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