Il caso: gli Usa finanziarono un test a Wuhan sui coronavirus. Zangrillo: «Il mondo ha diritto di sapere»

26 Ott 2021 10:29 - di Agnese Russo
coronavirus

Un esperimento sui coronavirus nei pipistrelli finanziato dagli Usa nei laboratori di Whuan con «esisti inaspettati»; una comunicazione mancata da parte della no profit che ha condotto la ricerca tra il 2018 e il 2019; una lettera inviata al Congresso americano che solo ora rivela la vicenda. Sono gli elementi del caso divulgato dalla rivista Science e che coinvolge direttamente i National Institutes of Health americani (Nih). L’ente rassicura sul fatto che i coronavirus degli esperimenti incriminati non hanno nulla a che fare con la genesi del Covid, ma anche così restano diversi punti sui quali ora la comunità scientifica, e non solo, chiede chiarezza.

Zangrillo: «Il mondo ha diritto di sapere la verità»

«Il mondo ha diritto di sapere come sono andate realmente le cose tra Nih, Anthony Fauci, EcoHealth Alliance (l’istituto no profit che ha condotto materialmente la ricerca a Wuhan, ndr) e Wuhan Institute of Virology», ha scritto su Twitter, Alberto Zangrillo, che ha rilanciato l’articolo di Science, taggando anche il nostro ministero della Salute. Nel testo si legge che «pur negando ancora una volta di aver contribuito a creare il virus che ha scatenato la pandemia di Covid, i National Institutes of Health (Nih) degli Usa hanno rivelato in una lettera inviata ai repubblicani al Congresso che gli esperimenti che l’ente ha finanziato attraverso un’organizzazione no profit con sede negli States nel 2018 e 2019 presso l’Istituto di virologia di Wuhan (Wiv) in Cina, hanno avuto il “risultato inaspettato” di creare un coronavirus più infettivo nei topi».

Il “risultato inatteso” dell’esperimento sui coronavirus

Il dibattito ruota in particolare intorno al potenziale rischio connesso all’esperimento. Secondo quello che si legge su Science, i Nih hanno affermato che l’organizzazione che deteneva la sovvenzione, l’EcoHealth Alliance, ha mancato di segnalare immediatamente all’agenzia il risultato inatteso ottenuto, come invece era richiesto dalle regole del finanziamento. Un report recentemente pubblicato sui progressi di tale sovvenzione mostra poi che EcoHealth e l’Istituto di Wuhan hanno condotto esperimenti per modificare il virus che causa la sindrome respiratoria mediorientale (Mers), circostanza che sta sollevando domande aggiuntive.

Le “regole di ingaggio” per il test sui pipistrelli

Nella lettera ai repubblicani, i Nih sottolineano che la proposta di EcoHealth era di condurre esperimenti per capire se alcuni coronavirus di pipistrello avrebbero potuto infettare gli esseri umani, senza entrare però nella fattispecie che implica il «cosiddetto guadagno di funzione (Gof, gain of function), cioè esperimenti che possono rendere i patogeni più pericolosi per l’uomo». Allo stesso tempo, fa notare l’articolo pubblicato sulla rivista scientifica, l’ente Usa proprio in un’analisi appena diffusa, ha sottolineato che tutti i virus studiati al Wiv nell’ambito della sovvenzione erano «troppo distanti evolutivamente dal Sars-CoV-2» per essere stati trasformati in questo patogeno.

I Nih: «Quel coronavirus non ha causato la pandemia»

Si tratta per i Nih di «virus che non potrebbero aver causato la pandemia di Covid-19. Qualsiasi affermazione contraria è dimostrabilmente falsa», si legge in una nota dell’ente. I Nih hanno inviato la lettera del 20 ottobre al repubblicano James Comer, insieme a un rapporto finale sui progressi della sovvenzione dell’EcoHealth Alliance, che Nih aveva finanziato e più tardi annullato su richiesta dell’allora presidente Donald Trump (in seguito è stato anche ripristinato, ma a condizioni che EcoHealth ha affermato di non poter rispettare).

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