I grillini fanno gli offesi al Campidoglio e in aula prenotano i posti a destra: «Noi distanti dal Pd»
“Non vogliamo stare vicino al Pd”. Nel M5s il ridicolo non ha mai fine. Gli sparuti reduci grillini ridotti all’osso in Assemblea capitolina danno spettacolo. Si fanno sentire solo per una questione di contiguità fisica con i consiglieri del Pd. Partito con il quale sono al governo e patteggiano tutti i giorni. Siamo alle comiche finali. I grillini sono corsi “ai meglio posti” e hanno prenotato gli scranni in fondo a destra. Sia mai che si confondano con i consiglieri dem. I posti prenotati sono le poltrone sulle quali sedevano Raggi, De Vito e gli altri che sbarcarono in Aula Giulio Cesare nel 2013: erano i tempi dell’opposizione a Ignazio Marino. E’ il Messaggero oggi in edicola a farci prendere visione di questa nuova pagina del romanzo buffo del M5S, di lotta e di governo. Scranno a destra, sguardo al Pd. Poi si chiedono perché gli elettori li hanno abbandonati. Chissà come la prenderà Giuseppe Conte.
Roma, i reduci grillini voglio stare negli scranni di destra. Mai vicino al Pd
Fu un ‘opposizione dura, con tanto di arance, telefonate ai carabinieri e scandaglio tra gli scontrini del sindaco Marino. Dopo il tonfo elettorale del 3 e 4 ottobre, i grillini ripartono da qui. Contro il Pd. Almeno visivamente. Su quei banchi a destra si sono accomodati in questi cinque anni esponenti della Lega e di Fratelli d’Italia. Ora ci saranno loro. Il M5S è una variante impazzita. L’amore-odio con il Pd con cui condivide il governo è un vulnus politico: diventa una mina vagante nelle assemblee cittadine ed è un nodo politico grave. Sono separati o uniti? Questa santa alleanza giallorossa è un bluff, un patto pret- a porter? Cambiano i sindaci ma la sceneggiata è sempre la stessa.
La solita sceneggiata: “Siamo distanti dal Pd”. Con che coraggio
Intanto la Raggi siederà sul suo seggio storico, quello che i grillini qualche anno fa volevano vietare ad altri consiglieri. A proporlo fu Paolo Ferrara, uno dei pochi 5 Stelle rieletti. Disse: «Perché lo scranno di Virginia è come la maglia numero 10 di Totti, non si tocca». Fa ridere che ora lo stesso Ferrara fedelissimo dell’ex sindaca, spieghi che il riposizionamento sugli scranni di destra non è solo mera nostalgia. «Noi -rimarca Ferrara – siamo distanti dal Pd». Ma ci faccia il piacere! Si annuncia così, come la solita nebulosa, questo nuovo capitolo del M5S capitolino. Un movimento senza disciuplina, senza linea politica, senza un leader -Conte- che sappia imporla. Sempre che ne abbia una.