Forza Nuova, Castellino e Fiore restano in carcere. Ecco la decisione del Riesame di Roma
Restano in carcere i leader di Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore. Ribadito il carcere anche per Salvatore Lubrano e Pamela Testa. Come riporta l’Adnkronos, lo ha deciso il tribunale del Riesame di Roma che ha confermato la detenzione in carcere anche per l’ex Nar Luigi Aronica, mentre ha messo in libertà il leader di “Io apro” Biagio Passaro. Tutti e sei erano finiti in carcere dopo gli scontri avvenuti nella manifestazione no green pass del 9 ottobre scorso a Roma che ha visto anche l’assalto alla sede della Cgil. La pm di Roma Gianfederica Dito contesta i reati, a vario titolo e a seconda delle posizioni, di istigazione a delinquere, devastazione e resistenza.
Forza Nuova, convalidato il sequestro del sito
Il 19 ottobre, come ha riportato l’Adnkronos, è stato convalidato dal gip di Roma il sequestro del sito web di Forza Nuova eseguito dalla polizia postale su disposizione della Procura di Roma. In questo ambito di inchiesta sono quattro gli indagati per istigazione a delinquere aggravata dall’utilizzo di strumenti informatici. Si tratta dei quattro firmatari del comunicato “Altro che Forza Nuova” pubblicato sul sito dopo l’assalto alla Cgil del 9 ottobre scorso, Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Cirillo e Stefano Saija.
Il provvedimento di convalida di sequestro
Nel provvedimento di convalida del sequestro si sottolinea, come riporta l’Adnkronos, la ricerca «di consensi in ordine ai fatti violenti appena avvenuti» e il rischio «di commissione di ulteriori delitti dello stesso genere di quelli commessi con violenza il 9 ottobre» a Roma con l’assalto alla sede della Cgil. Si tratta, scrive il gip, «di comunicati resi pubblici in un caso mentre i fatti violenti erano ancora in corso e poi nelle 24-48 ore successive in un contesto spazio-temporale ed economico-sociale caratterizzato da gravi tensioni legate agli effetti economici e sociali dell’emergenza sanitaria in corso e all’adozione del green pass».
L’ordinanza del gip di Roma
«Si tratta di comunicati – viene riportato nell’ordinanza – che lungi dal restare alla evidentemente in se legittima critica delle scelte politiche delle istituzioni esplicitamente esaltano con le frasi riportate in incolpazione l’essere passati da mesi di piazze pacifiche ad una fase in cui “la musica è cambiata” con apologia dell’attacco alla Cgil non minimamente condannato quale illegittimo metodo violento di lotta. Esaltazione non solo di un metodo violento di azione politica ma di un atto eversivo».