Forza Nuova, è polemica sullo scioglimento. Sansonetti: «Un’altra idiozia della sinistra»

12 Ott 2021 10:13 - di Redazione

Sono ben due le mozioni parlamentari depositate in Parlamento per chiedere lo scioglimento di Forza Nuova. Dopo l’assalto alla sede della Cgil e dopo gli scontri di sabato. Una del Pd, annunciata da Emanuele Fiano.  E l’altra a firma Psi, Italia Viva e gruppo Leu-Misto. Con il sostegno dei grillini, assicurato  da Conte che aderisce a tutte le iniziative “volte allo scioglimento della galassia eversiva neofascista”.

Le mozioni per lo scioglimento di Forza Nuova

Identico l’obiettivo: impegnare il governo – si legge nel testo – “a dare seguito al dettato costituzionale. In materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista. E alla conseguente normativa vigente. Adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista“.

Il centrodestra dice no al Pd e rilancia

L’obiettivo politico è chiaro:  polarizzare ulteriormente  lo scontro in vista dei ballottaggi di domenica.  E tornare sfidare il centrodestra sul presunto terreno democratico. Ancora esami. Dopo la richiesta di presa di distanza dai nostalgici del Ventennio ora si chiede a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia di votare per lo scioglimento del partito di Fiore, arrestato per i fatti di sabato insieme a Castellino.

Dubbi sulla mozione parlamentare

Il centrodestra compatto, dopo un giro di telefonate tra i tre leader, dice no alla mozione dem. E  rilancia con una mozione più ‘inclusiva’ per chiedere interventi contro tutte le realtà eversive. Non solo quelle additate dalla sinistra. La mozione parlamentare per lo scioglimento è anche formalmente inconsueta. E sta mettendo in difficoltà Mario Draghi, che si muove con molta cautela perché nella storia d’Italia un partito politico non è mai stato sciolto con un decreto legge del governo. Ordine Nuovo fu sciolto nel 1973 dal ministro dell’Interno Paolo Emilio Taviani, ma a seguito di una sentenza. A rigore di costituzione lo scioglimento di una formazione politica è agganciato a una condanna della magistratura o è il frutto di una iniziativa dell’esecutivo. Ma non è il Parlamento a censurare un partito, non è nelle sue prerogative.

Sansonetti: è un’altra fesseria dei finti partigiani

In tanti anche tra opinionisti e giornalisti del variegato mondo progressista bocciano la mozione dem e, indirettamente, anche il pressing pre-elettorale del partito di Letta. Per Piero Sanzonetti lo scioglimento è una clamorosa fesseria. “Se ogni volta che ci sono incidenti mettiamo fuori legge coloro che partecipano alle manifestazioni allora metteremo fuori legge tutti”. Così l’antifascista direttore del Riformista. Cancellare Forza Italia è un’altra idiozia. E i militanti di sinistra sono quelli che farebbero fuori per primi. Non ha nessun senso a meno che non si voglia creare un regime. Io sono anche contrario ai reati di apologia, figuriamoci“.

Capezzone: sarebbe un boomerang

Daniele Capezzone, dai microfoni di Quarta Repubblica, fa una riflessione invece sulla reale efficacia di un eventuale morte per decreto di Forza nuova. Un partito dalle percentuali elettorali impercettibili. Alle ultime politiche ha raccolto lo 0,36 per cento – dice –  occuparsi di loro è un atto di debolezza. Insomna un boomerang. Diventerebbero delle vittime e si ri-organizzererebbero sotto un altro nome.

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