Comunali Sicilia, vince il non-voto. Regge l’intesa Pd-M5S, ok centrodestra in tre Comuni

25 Ott 2021 19:12 - di Redazione
Sicilia

Giornata elettorale in Sicilia, regione che ha celebrato il turno amministrativo ad una settimana di distanza dai ballottaggi disputati nel resto d’Italia. Questa tornata elettorale vedeva alleati in molti Comuni Pd e M5S. L’alleanza giallo-rossa ha prevalso a San Cataldo e a Lentini. Ma la sinistra ha vinto anche a Favara, Vittoria, Adrano, Rosolini e Canicattì. Al centrodestra vanno invece Porto Empedocle, con la vittoria di Calogero Martello, quindi Misterbianco, dove il candidato di Fratelli d’Italia e FI Marco Corsaro ha praticamente raddoppiato gli avversari, e infine Torretta, dove il nuovo primo cittadino è Damiano Scalici. Entrambi i Comuni avevano subito lo scioglimento per infiltrazioni mafiose.

A FdI e a Fi Porto Empedocle, Misterbianco e Torretta

Come quella nazionale, anche la tornata amministrativa in Sicilia ha registrato un crollo dell’affluenza alle urne. Negli otto Comuni superiori ai 15 mila abitanti, e quindi interessati ai ballottaggi, ha votato il 42,04 per cento degli aventi diritto. Una flessione di oltre 12 punti (12,31) rispetto al primo turno, quando era stata del 54,35. Il calo maggiore a Favara, dove ha votato il 19,78 per cento in meno degli elettori rispetto al primo turno. Nei tre comuni agrigentini – con Porto Empedocle e Canicattì – il calo è stato di 16,55 punti. In totale erano chiamati alle urne 236.700 elettori. Hanno votato in 99.506. Anche in Sicilia, dunque, la diserzione delle urne ha finito per premiare la sinistra, anche nella sua versione giallo-rossa.

Nel 2022 in Sicilia si voterà per le Regionali

Ma al di là di questo dato, gli odierni ballottaggi rivestono una certa importanza perché rappresentano l’ultimo appuntamento prima delle elezioni regionali. La speranza di Pd e Cinquestelle e di bissare il successo il prossimo anno quando si dovrà votare per il presidente della Regione, la partita più importante per un’isola come la Sicilia dotata di competenze sconosciute ad ogni altra regione italiana, compre le altre quattro a Statuto speciale. Naturalmente, in quel caso il tasso di politicizzazione della contesa elettorale sarà molto più alto. Di conseguenza si registrerà (almeno si spera) una maggior mobilitazione dell’elettorato oggi rimasto a casa. Un’altra partita, insomma, tutta da giocare. E, soprattutto, da vincere.

 

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