Vaccini, Fauci: «Non ci sono effetti negli anni, l’esperienza clinica parla chiaro»
I vaccini non hanno eventi avversi negli anni. A chiarirlo è stato Anthony Fauci, capo dei consiglieri medici di Joe Biden, rispondendo a una domanda su un dubbio che permane in molti cittadini e che è spesso sbandierato dai no-vax. L’immunologo, quindi, ha dato una tempistica precisa sul lasso di tempo entro cui ci si può aspettare reazioni: «Virtualmente tutti gli effetti successivi alle prime 48 ore arrivano nei primi trenta o al massimo 45 giorni». Per questo, ha aggiunto, le autorità di controllo attendono due mesi dall’ultima somministrazione nei test clinici prima di dare il via libera.
Timori che «non sono nuovi»
Intervenendo al Forum Ambrosetti di Cernobbio, Fauci ha fornito il chiarimento rispondendo a una domanda sui dubbi che serpeggiano sul tema. «Se guardiamo all’esperienza clinica che abbiamo su molti decenni con molti vaccini, questi timori non sono nuovi. Ma l’esperienza clinica ci dice qualcosa di chiaro», ha affermato il direttore dell’Istituto nazionale allergologia e malattie infettive degli Usa, le cui parole sono riportate dal Corriere della Sera.
Cosa dice l’esperienza clinica
Quindi, ricordando che le reazioni immediate si sviluppano nell’arco delle prime 48 ore e che vanno dal dolore al sito dell’iniezione alla febbre, l’esperto Usa ha precisato che, superata questa fase, «virtualmente tutti gli effetti successivi arrivano nei primi trenta o al massimo 45 giorni». «È per questo – ha proseguito – che, prima che i vaccini siano approvati negli Stati Uniti o nell’Unione Europea, persino per l’autorizzazione all’uso di emergenza, si devono aspettare sessanta giorni dopo l’ultima persona nel campione selezionato per i test clinici ha avuto l’ultima dose».
Fauci: «Non c’è possibilità di eventi avversi dopo anni»
Dunque, no, non ci sono effetti collaterali che si protraggono o si sviluppano dopo anni. «La possibilità di avere un evento avverso nel lungo periodo sono quasi zero», ha detto Fauci, precisando che «dico “quasi zero” solo perché niente ha probabilità pari allo zero assoluto in biologia». «Ma mi sento di schierarmi con molta forza contro l’idea che possa esserci un evento avverso due o tre anni dopo la somministrazione», ha concluso, ribadendo che la pandemia si potrà superare solo quando una «proporzione schiacciante» della popolazione mondiale avrà ricevuto il vaccino.