Strage di pesci nel Tevere, le analisi inchiodano la Raggi (video). FdI: “Disastro ambientale a Roma”

2 Set 2021 20:08 - di Robert Perdicchi

“In base alle prime risultanze delle indagini delle autorità competenti apparse oggi sulla stampa, la causa della strage di pesci nel Tevere sarebbe da individuare nell’incuria delle strade e del verde pubblico e nella sporcizia che attanaglia la città. Elementi inquinanti, sostanze nocive e sporcizia di ogni tipo che ogni giorno si accumulano sull’asfalto e nei tombini nella capitale, sarebbero finiti nel fiume a seguito del nubifragio dello scorso 24 agosto, provocando la moria di pesci”. Lo dicono Enrico Cola ed Elisabetta Bianchi, candidati alle prossime elezioni amministrative nella fila di Fratelli d’Italia al II Municipio di Roma, presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Roma contro la sindaca Virginia Raggi, per la possibile fattispecie di concorso in disastro ambientale in merito alla moria di pesci registrata nel Tevere.

La morìa dei pesci nel Tevere e le responsabilità della Raggi

“Lo stato di totale incuria in cui versa la città – proseguono Enrico Cola ed Elisabetta Bianchi (FdI) – potrebbe essere quindi la causa principale, o comunque una concausa, del grave fenomeno registrato nel Tevere. Per tale motivo abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura di Roma, affinché accerti eventuali responsabilità dell’amministrazione capitolina e della sindaca Raggi alla luce della possibile fattispecie di concorso in disastro ambientale, ai sensi dell’art. 452 quater del Codice penale secondo cui ‘chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale’, ovvero ‘l’alterazione dell’equilibrio di un ecosistema’ è punito con la reclusione da cinque a quindici anni. Oltre al danno ambientale, si profila quello al turismo, con la situazione odierna del Tevere che arreca un danno di immagine enorme alla capitale allontanando i turisti dalla città, con conseguenze dirette su migliaia di imprese ed esercizi romani”.

 

Contro il Campidoglio anche la Regione Lazio

La Regione Lazio ha intanto inviato una nota all’Amministrazione capitolina con cui viene richiesto un intervento urgente per la rimozione e lo smaltimento delle carcasse dei pesci presenti lungo le sponde del fiume nel tratto urbano del Tevere. “La normativa vigente, infatti , stabilisce che “i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua”, dichiarano Mauro Alessandri, assessore regionale alla Tutela del territorio, e Massimiliano Valeriani, assessore regionale al Ciclo dei rifiuti.

”Quindi è evidente che questo materiale inorganico rientra nella categoria dei rifiuti e la competenza del recupero e dello smaltimento spetta al Comune in cui è stata rinvenuta la moria dei pesci, attraverso l’azienda di gestione dei rifiuti urbani che deve garantire la pulizia e il decoro della città”, aggiungono.

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