Stato-mafia, Di Battista ventriloquo di Travaglio: “Fu un reato, non mi scuso”. E la Bonino s’infuria (video)
Senti parlare Alessandro Di Battista ma se chiudi gli occhi ti sembra di ascoltare Marco Travaglio, di cui l’ex grillino è diventato un ventriloquo, come Luis Moreno con il corvo Rockfeller. Sulla trattiva Stato-mafia anche per Di Battista la sentenza non conta, conta il suo parere, che guarda caso è lo stesso del direttore del Fatto Quotidiano. “Devo chiedere scusa? Assolutamente no, la trattativa c’è stata ed è stata una vergogna. Apprendo, nell’attesa di leggere le motivazioni, che in questo Paese è possibile trattare con la mafia, ma non è possibile farlo con lo Stato”.
Di Battista e la trattativa Stato-mafia
Lo studio è quello di “In Onda“, dove i due conduttori, David Parenzo e Conchita De Gregorio provano a contenerlo, invano: “La trattativa in sé non è un reato no? Trattare non è un reato. Anche con i terroristi lo Stato ha trattato”, dice De Gregorio. “È una verità giudiziaria”, aggiunge Parenzo. Ma Alessandro Di Battista insiste: “La verità giudiziaria è verità giudiziaria. Anche il fatto che Dell’Utri sia già condannato in via definitiva per reati di mafia. Condivido quello che ha detto Salvatore Borsellino, Paolo è morto invano, si era opposto alla trattativa per questo fu ucciso”. In collegamento con lo studio della Sette, Emma Bonino vacilla: “Ma che dice? Sta facendo confusione, Di Battista, mi faccia parlare, lei non sa stare tra la gente….”.