Rampelli smonta Giorgetti: “Calenda meglio di Michetti? Inopportuno e infondato”. Ecco perché

28 Set 2021 11:02 - di Bianca Conte
Rampelli Giorgetti

In un’intervista a tutto campo rilasciata al Messaggero, Fabio Rampelli replica duro all’improvvida uscita di ieri di Giorgetti: «Calenda meglio di Michetti? Inopportuno e infondato». E spiega, punto per punto, perché… Le notizie e delle polemiche delle ultime ore, esplose a orologeria a pochi giorni dall’appuntamento con le urne, rischiano di buttare fumo negli occhi. Occorre fare chiarezza. Rimettere nelle singole caselle tutto quel magma indistinto di posizioni politiche e denunce della cronaca, hanno inevitabilmente mescolato in un unico calderone. E allora, Fabio Rampelli – Vicepresidente della Camera dei deputati – prova a fare chiarezza su alleanze. Coerenza politica. E ipotetici cambi di casacca dell’ultim’ora. Così, in un’intervista al Messaggero ripercorre, punto per punto, il percorso della campagna elettorale. Le sue tappe: dal punto di partenza, ai traguardi possibili. Calenda, Michetti, la Lega e il centrosinistra: sinergie e coalizioni in campo, comprese…

Rampelli replica a Giorgetti e alla improvvida uscita su Calenda

«Onorevole Rampelli, ha visto Giorgetti? Calenda meglio di Michetti per Roma. Lo considera un parere schietto, ma personale oppure uno strappo nella coalizione? L’intervista parte dal cuore delle ultime vicende che hanno provato a irrorare di veleno mediatico temi elettorali. Proposte politiche. Impegno dei candidati. Ma Fabio Rampelli ristabilisce ordine e verità. «Lo considero inopportuno e, se si trattasse di un mero giudizio personale, lo riterrei totalmente infondato. Calenda è del Pd. Due anni fa si candidò alle europee con loro. È stato ministro con Renzi, all’epoca segretario del Pd. Questo significa che su immigrazione. Sicurezza. Patrimoniale. Famiglia, è alfiere di quelle idee, antitetiche alle nostre e alle sue. Sarebbe un pessimo sindaco anche per Varese».

Amministrative, Rampelli: il centrodestra unito fin dal primo turno. La sinistra ovunque spaccati da subito

Calenda e ai suoi presunti ammiccamenti al centrodestra rappresentano un tema divisivo. Ma anche su questo Rampelli è netto. E appellandosi ai fatti concreti replica al Messaggero, che rilancia il solito chiacchiericcio sulla solidità della coalizione di centrodestra. «È buffo pensare che il centrodestra, quasi ovunque unito fin dal primo turno, sia diviso – sottolinea l’esponente di Fdi –. E la sinistra, ovunque spaccata al primo turno, sia unita. Nelle ricostruzioni giornalistiche troppo spesso qualcosa non torna». E in merito a quanto possa pesare sulla bilancia elettorale, il ruolo della Lega di lotta e di governo. Sia sulle amministrative. Che sulla tenuta dell’alleanza di centrodestra, Rampelli riassume la dialettica in corso, declinata alle ultime scelte del governo e dell’unica forza che è all’opposizione: quella di Fratelli d’Italia. E lo fa prima con una risposta tranchant: «Una dialettica interna è una fisiologica conseguenza di tre diverse sensibilità culturali. Altrimenti saremmo la stessa cosa».

Una fisiologica dialettica interna su Green pass e vaccini: ma la coalizione di centrodestra è salda

Poi, elencando e spiegando dibattito e posizioni in merito agli ultimi temi dell’agenda politica che lo stesso intervistatore del quotidiano capitolino cita: Green pass e vaccini. A proposito dei quali, Rampelli spiega: «Siamo favorevoli ai vaccini. Riteniamo però che il Green pass sia l’ammissione di un fallimento dei governi Conte e Draghi. In democrazia i governi devono creare consenso sulle loro scelte, non devono imporle. Se avessero dispensato in questi due anni di pandemia informazioni corrette e trasparenti avremmo il 100% dei vaccinati. Dunque non sarebbe necessario ricattare le persone che sono dubbiose a causa del caos generato dal comitato tecnico. Dai virologi. E da certa politica».

Mai alleanze con la sinistra: né in Italia, né in Europa

Per il resto, però: e Rampelli lo ribadisce in ogni passaggio dell’intervista. Ad ogni risposta alle domande più diverse – sui risultati elettorali in Germania. Le imminenti amministrative di casa nostra. Passando per il tema dell’allenaza tra Lega, Fdi e FI in prospettiva delle politiche. «La coalizione di centrodestra non è un’accozzaglia di potere. Non sta insieme per interesse. Ma perché ha una stessa idea di società. Condivide medesimi valori. Sostiene le stesse soluzioni alle criticità del nostro tempo. Per queste ragioni non si potrà sciogliere mai». Sul resto, «FdI ha scelto una linea netta: opposizione a Draghi senza se e senza ma». Perché «abbiamo detto che non avremmo fatto governi con la sinistra». Dunque non lo hanno fatto. E perché, in Italia come in Europa, conclude fermamente Rampelli, come ha detto ieri la Meloni: laddove «forze di centrodestra si prestano ad alleanze innaturali con la sinistra, finiscono per annacquare la propria identità. E perdere consenso».

 

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