L’ultimo delirio dei virologi star: Burioni sfila in passerella al festival di Venezia come Brad Pitt

5 Set 2021 17:15 - di Lucio Meo

E’ diventata virale la fotografia di un paio di giorni fa che immortala il virologo Roberto Burioni sulla passerella del festival del Cinema di Venezia, come una star cinematografica, come un Brad Pitt a caccia di autografi, dopo mesi e mesi di dissertazioni sulla strage del Covid. Una popolarità che ormai è droga, per Burioni, arrivato al punto di affermare che lui a Venezia, in tight elegante, è andato per “testimoniare l’importanza delle vaccinazioni”, senza mascherina, tra l’altro. E’ l’ultima puntata della sceneggiata “Fame, saranno virologi famosi”, che vede quotidianamente, da un anno e mezzo, duellare in tv scienziati e presunti tali in nome di un contribuito generoso all’umanità. Burioni, per esempio, ha impazzato per mesi nel salotto di sinistra di Fabio Fazio. Andare a Venezia, da consumata star, per Burioni deve essere stata una scelta difficile, per uno schivo come lui…

“La virologia è una materia talmente complessa che sul red carpet di Venezia la si studia meglio”, ha ironizzato qualcuno sul web.

A Venezia, dopo Burioni, anche Can Yaman…

A proposito di star, oggi è stato il giorno di Can Yaman, il popolare modello muscoloso inseguito dalle fan anche alla Mostra del Cinema di Venezia. “Ormai ci sono abituato, mi inseguono dappertutto, non immaginavo fino a pochi mesi fa una cosa del genere”, ha scherzato l’attore turco durante la conferenza stampa del Filming Italy Best Movie Award, che questa sera lo premierà come personaggio televisivo dell’anno. “Vivo da otto mesi a Roma e mi sono abituato a queste scene”.

Decine di ragazze ma anche di donne mature, spesso madri con figlie al seguito, hanno seguito per ore gli spostamenti di Yaman in giro per il Lido, tra l’Hotel Excelsior e la Terrazza Campari, in cerca di una foto o un selfie. Can Yaman è impegnato in numerosi progetti, tra cui nei prossimi mesi una nuova serie dedicata a Sandokan, la Tigre della Malesia nata dalla penna dello scrittore Emilio Salgari.

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