Come prima, meno di prima: il Censis: «Solo la metà degli italiani tornerà ai consumi pre-Covid»

22 Set 2021 20:50 - di Redazione
Censis

«Solo il 48,2 per cento degli italiani tornerà a usare il reddito come prima dell’emergenza, il 31,8 risparmierà di più, il 9 per cento consumerà di più e l’11 è indeciso». È questo il profilo del consumatore italiano post-pandemia delineato dal rapportoLa sostenibilità sostenibile, presentato oggi da Edison e Censis. In questo clima – spiega il documento – «il consumatore decide come muoversi non solo pensando al prezzo ma riconoscendo i valori che un’impresa incarna e la qualità dei rapporti che instaura con i clienti». È il presupposto per una spesa consapevole basata su una quadruplice motivazione, di ordine ecologista, etica, patriottica e sociale. Gli italiani sono cioè disposti a spendere di più per prodotti e servizi che rispettano l’ambiente (58,7 per cento), perché le aziende rispettino i diritti di lavoratori e fornitori (50,8), il 54,6 per cento  per prodotti e servizi italiani (54,6)e, infine, per aziende impegnate in progetti sociali (49,6).

Così il rapporto di Edison e Censis

Conta, ovviamente, anche il requisito della fiducia. Secondo il rapporto di Edison e Censis, infatti, «il 41,5 per cento degli italiani si dichiara intenzionato a pagare un po’ di più per un’azienda che ispira fiducia e mantiene sempre quel che dice». A questa percentuale va aggiunta la preferenza (37,8) a favore di chi si basa su punti vendita e assistenza fisici. Il 29,1 apprezza invece la trasparenza nei costi mentre il 23,6 è interessato a un call center ben funzionante e di facile accesso. Non manca poi un 22 per cento di consumatori che vorrebbe ricompensare le aziende che non si avvalgono di pratiche di marketing aggressivo. Infine, per otto italiani su dieci è essenziale la social reputation di un’azienda.

Per molti consumatori non conta più solo il prezzo

Quanto alle forniture di luce e gas, «il prezzo è importante, ma non è l’unica variabile decisiva al momento di sottoscrivere un contratto di fornitura. Strano a credersi, ma per più della metà degli italiani (53,9 per cento) le tariffe non sono tra le prime tre priorità. Meno del 10 per cento le indica come primo e unico fattore su cui incentrare la scelta. La tariffa conta, ma si rivela strategica anche la trasparenza. Risulta infatti in testa come priorità per il 15,9 per cento dei consumatori ed è indicata nelle prime tre priorità dal 40,4 per cento. Da non sottovalutare l’impegno al rispetto dell’ambiente e la lotta al riscaldamento globale. Due finalità, conclude il rapporto di Edison e Censis, «che rappresentano il fattore prioritario di scelta per l’11,2 per cento degli italiani e nelle prime tre priorità per il 29,2 per cento».

 

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