Attila a Roma prende le sembianze del M5S. FdI alla Raggi: «220mila euro di danni, devastante»

6 Set 2021 12:23 - di Liliana Giobbi
FdI Raggi

«Roma con i suoi grandiosi monumenti, le centinaia di chiese e le sue spettacolari fontane è unica al mondo. E ha la più alta concentrazione di beni storici, archeologici e architettonici al mondo, quasi il 70% di quelli italiani». È la premessa che pone Francesco Figliomeni, consigliere di FdI, prima di sferrare l’attacco alla Raggi.

Fdi, la giunta Raggi “colpevole”

«In questi anni abbiamo girato palmo a palmo la città. Abbiamo ascoltato e portato avanti le istanze dei cittadini notando, tuttavia, evidenti criticità di cui abbiamo voluto chiarirci le idee. Perciò abbiamo predisposto un’istanza di accesso agli atti alla Sovrintendenza Capitolina. E da quegli atti è emerso che in questi cinque anni vi sono stati ben 197 casi di vandalismo e 220.000€ di danni».

Quell’annuncio davanti alle telecamere

«Era il febbraio 2019 quando il sindaco Raggi, davanti alle telecamere, annunciava che era allo studio un vero e proprio “daspo”. Avrebbe dovuto vietare il ritorno in città a chi si macchiava di atti vandalici contro monumenti e arredi cittadini. Ma di questa misura nessuna traccia. Come non pervenuta l’unica e veramente utile misura del potenziamento della videosorveglianza al nostro patrimonio artistico. Invece, continuano a proliferare gli atti vandalici o le situazioni di degrado. Come spesso per esempio accade al monumento eretto per i Caduti di Dogali nei pressi di piazza della Repubblica. I grillini», aggiunge, «continuano a parlare di rinascita di Roma, ma in realtà siamo nel Medioevo!».

FdI, sulle rimesse Atac le comiche finali della Raggi

Ma non solo. «È paradossale leggere i consueti messaggi propagandistici del sindaco Raggi. Nella sua mistificazione quotidiana, afferma di “non permettere la svendita dei beni dell’azienda di trasporto pubblico a Roma”. Peccato –conclude Figliomeni – che quelle decisioni siano state poste in essere dal quel management da lei scelto e rimosso più volte. Ecco il risanamento posto in essere dal 5S. Il dietrofront sulla vendita delle rimesse rappresenta bene l’ennesimo corto circuito posto in essere in questi cinque anni dalla giunta Raggi».

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