Nell’Italia dei “draghi” 7 milioni di persone non possono fare le vacanze. Record negativo nella Ue
In Italia sono ben 7 milioni i connazionali che sono a rischio povertà e non possono permettersi una settimana di vacanze. Si tratta, in termini assoluti, del numero maggiore tra i cittadini dell’Europa a 27. A seguire c’è la a Spagna con 4,7 milioni, la Germania (4,3 milioni), Francia (3,6 milioni) e Polonia (3,1 milioni). E’ quanto rileva una ricerca di Etuc, la Confederazione europea dei sindacati, su dati Eurostat, segnalando che in tutto il continente sono 35 milioni i cittadini che ricevono una retribuzione sotto la soglia di povertà e non possono prendersi una pausa.
Complessivamente, il 28% dei cittadini dell’Ue non può permettersi una settimana di vacanza fuori casa, ma la percentuale sale al 59,5% per le persone il cui reddito è al di sotto della soglia di rischio di povertà (60% della media). La situazione peggiore in termini percentuali è in Grecia, dove l’88,9% delle persone a rischio di povertà non può permettersi una pausa, seguono Romania (86,8%), Croazia (84,7%), Cipro (79,2%) e Slovacchia (76,1%).
E per gli italiani che vanno in vacanza, è stangata…
Intanto, per chi parte, si registra traffico intenso, da bollino rosso, verso i luoghi di vacanza, e il Codacons torna ad attaccare sulla questione dei prezzi dei carburanti: “Ancora una volta, infatti, l’esodo arriva al termine di una lunga trafila di rincari alla pompa, -dice il Codacons in una nota- trasformando gli automobilisti italiani in una sorta di bancomat sempre a portata di mano. La tendenza al rialzo è infatti in corso dall’inizio dell’anno e, a luglio, ha assunto connotati preoccupanti: tanto che nei giorni scorsi alcuni impianti, in modalità servito, hanno praticato un prezzo superiore ai 2 euro per la benzina”.
“Tutto questo si traduce, come ormai da triste tradizione nazionale, nella consueta stangata per i cittadini – costretti a mettere in conto spese superiori al previsto per viaggiare e per tutti quei prodotti che dipendono, in termini di distribuzione, dai carburanti e dalle loro oscillazioni di prezzo. I tanti concittadini in viaggio, oltre che con il caldo e con il traffico intenso, devono quindi fare i conti con le ragioni di portafogli – già prosciugato dalla crisi economica causata dalla pandemia, e dai lunghi mesi di lockdown”, rimarca il Codacons.
“Di fronte a questa situazione, ormai rituale e per questo ancora più intollerabile, chiediamo al Governo Draghi di intervenire sulla tassazione dei carburanti, tagliando le accise obsolete risalenti al secolo scorso: un intervento necessario ma che, nonostante le promesse, nessun Governo ha avuto il coraggio di abbattere”, spiega il Codacons.