Meloni incontra Orban, la linea è chiara: «I profughi afghani non devono gravare sull’Europa»
L’Afghanistan, il terrorismo, la pandemia, la ripresa economica. È stato un confronto a tutto campo sui maggiori temi dell’attualità quello tra Giorgia Meloni e il premier ungherese Viktor Orban. I due leader si sono incontrati a margine del meeting della rete internazionale dei legislatori cattolici, che si svolge a Roma.
Il nuovo incontro tra Meloni e Orban
«Oggi ho avuto il piacere di salutare Viktor Orbán, in visita privata a Roma. Abbiamo fatto il punto sulle vicende internazionali di questi giorni, a partire dall’Afghanistan e dalla necessità di coinvolgere i Paesi confinanti nell’accoglienza dei profughi senza gravare ulteriormente sull’Europa. Ma abbiamo anche parlato di come sostenere la ripresa economica dalla pandemia. Insieme continuiamo a lavorare verso l’obiettivo comune di avere una destra europea sempre più forte e decisiva», ha scritto Meloni sulla sua pagina Facebook, postando una foto con Orban.
Fidanza: «Un confronto tra leader con le idee chiare»
Il nuovo incontro tra la presidente di FdI e dei Conservatori europei e il primo ministro ungherese, riferisce una nota, si è svolto «in un clima di cordialità» e ha coinvolto anche il ministro per la Famiglia e vice presidente di Fidesz, Katalin Novak, e il responsabile Esteri di FdI, Carlo Fidanza. È stato, ha commentato Fidanza, «un confronto a tutto campo tra due leader con le idee chiare». Come sempre avvenuto anche nei precedenti incontri tra Meloni e Orban, i due leader hanno affrontato i temi dell’attualità nell’ottica del contributo che la destra europea può dare ai principali dossier.
L’Afghanistan e la crisi dei rifugiati
Dunque, «particolare attenzione – riferisce il resoconto del colloquio – è stata dedicata all’Afghanistan, alle conseguenze della disastrosa gestione Biden e alla gestione dei flussi di profughi che potrebbero generarsi». Meloni e Orbán «hanno condiviso la necessità che la comunità internazionale si faccia carico di questi rifugiati, sostenendone l’accoglienza nei Paesi limitrofi, senza gravare ulteriormente sull’Europa, e sulla necessità di vigilare attentamente sulle possibili infiltrazioni terroristiche».
Le imprese al centro della ripresa
Il confronto si è poi concentrato sulla gestione della pandemia e sulle ricette per la ripresa economica, che per i due leader «sarà quanto più significativa quante più risorse saranno destinate a sostenere le imprese, anziché dilapidate in misure assistenziali».
La «stretta collaborazione» tra Fidesz, FdI e l’Ecr
Meloni, poi, si è complimentata con Orbán «per i significativi successi della politica economica ungherese, che sta vivendo una fase di crescita senza precedenti negli ultimi 30 anni». Ma l’occasione è stata importante anche per ribadire la stretta collaborazione tra Fidesz, Fratelli d’Italia e i Conservatori europei nel perseguire «l’obiettivo comune del rafforzamento della Destra europea, nel nome del rispetto delle sovranità nazionali, della difesa della famiglia naturale e dell’identità cristiana, dell’economia sociale di mercato».