Lo storico Cardini: “Ignobile come è stato trattato Cacciari. Il Green pass è inaccettabile”

11 Ago 2021 18:28 - di Adriana De Conto
Green pass Cardini
Ad entrare nel vivo del dibattito sul green pass, sulla libertà di discussione, sul diritto alla salute, sulla vita,  sulla morte è Franco Cardini. Tra gli storici più stimati per la sua indipendenza di giudizio e per il suo equilibrio. La sua opinione sul certificato verde è quanto di più lontano dal coro mainstream. «Temevamo da tempo», ha scritto sul suo sito francocardini.it, «il profilarsi effettivo di un “panorama orwelliano” di questo genere, per quanto troppi di noi se lo figurassero secondo schemi desueti, da “totalitarismo classico”: ebbene, ci siamo. Solo che ci siamo arrivati sulle ali di un “totalitarismo” di tipo nuovo, consumistico e liberal-liberista. E a colpi di politically correct».

Green pass, Cardini: “Panorama orwelliano”

Intervistato da Francesco Borgonovo su la Verità , chiarisce meglio il ragionamento: «In linea di principio, ogni cittadino dovrebbe poter scegliere tra il pieno godimento della libertà individuale nei limiti stabiliti dalle istituzioni e la rinunzia sia pur temporanea ad alcune di esse in vista di un “pubblico bene” avvertito come superiore». Questa la premessa: «Il punto è che il problema non si pone affatto in tali termini: dal momento che da una parte il vaccino è ben lungi – allo stato attuale delle cose – dal costituire una difesa assolutamente sicura contro il contagio; mentre dall’altra è evidente che una discriminazione ufficiale tra detentori e non detentori del green pass è costituzionalmente parlando improponibile».

Green pass, Cardini: “Confusione: provvedimenti insicuri e impugnabili

Quindi? Insomma, «non si può tollerare che nel nome di una discriminazione de facto, della quale il governo non si assuma responsabilità, siano sospesi ai non titolari di green pass il godimento di pubblici servizi;  e l’esercizio sia pur temporaneo della propria professione». Ma ciò che indebolisce la misura voluta dal governo per Cardini è la confusione:  «In questa situazione mi pare che continuare ad accumulare divieti e obblighi serva soltanto ad aumentare la confusione e l’insicurezza», dice.  «Quando si prescrive qualcosa bisogna anche assumersene la responsabilità. Se si vuole imporre un obbligo, si fa una legge. Ma per fare una legge bisogna passare dal Parlamento; e senza questo passaggio non si possono imporre provvedimenti che di per sé stessi sono insicuri, incoerenti, impugnabili».

“Cacciari e Agamben umiliati: non c’è libertà di discussione

Cardini entra poi nel vivo delle polemiche suscitate dai filosofi  Giorgio AgambenMassimo Cacciari. Cardini, che era intervenuto su la Stampa in difesa dell’ex sindaco di Venezia,  trova ignobile che per essersi schierati contro il green pass abbiano subito attacchi feroci. «Cacciari può anche sbagliare, per carità: ma che gli si risponda con offese o con le risatine di qualche virologo televisivo mi sembra un sintomo della regressione della società civile, non certo un avanzamento delle libertà. Va bene l’ironia, ma ricordo che per uno studioso sentirsi oggetto di ironia è anche un’umiliazione». Stigmatizza  «una diffusa mancanza di libertà di discussione, ed è una cosa gravissima a cui si dovrebbe porre rimedio. Nel nome del politicamente corretto assistiamo ad attacchi indecorosi alla libertà individuale e comunitaria».

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