Napoleone, Cardini: “Geniale. Ci salvò dal caos e dalla tirannia della Rivoluzione francese”

5 Mag 2021 10:55 - di Adriana De Conto
Napoleone

Dopo tante polemiche il 5 maggio è arrivato. E Napoleone Bonaparte viene celebrato a dovere, con buona pace di quella “minoranza isterica” che in Francia pretendeva di oscurarlo perché “sessista e schiavista”. Nell’isola di Sant’Elena, dove gli inglesi lo avevano relegato dopo Waterloo, moriva il 5 maggio 1821 l’uomo che  aveva definitivamente spezzato gli equilibri europei delle grandi monarchie, ponendo le premesse per la fine degli stati assolutisti. Poste Italiane comunica l’emissione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di un francobollo commemorativo di Napoleone. Tiratura: cinquecentomila esemplari.

Cardini, Napoleone ha dato un senso al caos

Uno dei giudizi più lucidi sull’ eroe còrso è arrivato dallo storico, medievista e scrittore, Franco Cardini: “Napoleone ha messo ordine nel mondo sconvolto della Rivoluzione Francese”. Il professore emerito presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali aggregato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, con l’AdnKronos ne ha messo in rilievo i punti di forza. “Dal punto di vista generale, malgrado tutto il male che se ne possa dire – afferma Cardini – resta il fatto che Napoleone ha dato un senso a quel grande caos che è stata la Rivoluzione Francese”.

“Il disegno di Napoleone ci avrebbe risparmiato due guerre mondiali”

Concetto che va ribadito : “Un periodo nel quale in Francia in poco più di dieci anni cambiarono il governo una ventina di volte sempre, regolarmente, facendo dei massacri. Cosa resterebbe della Rivoluzione Francese – si chiede Cardini – se non ci fosse stato un personaggio come Napoleone? Che le ha fatto superare i confini nazionali cercando di trasformarla in qualcosa che avrebbe potuto portare all’unità del Continente europeo”?  Un disegno, questo, che avrebbe portato “certo, ad un’Europa unita sotto l’egemonia francese. Ma che ci avrebbe risparmiato quanto meno due guerre mondiali”.

La domanda – cosa rimarrebbe dell’89 senza Napoleone- ha la sua risposta netta: la Rivoluzione francese, che “al suo acme ha Robespierre – si risponde Cardini –  è nata per garantire le libertà. Poi ha finito di azzerarle quasi tutte”. In fondo è stato “un tentativo di dispotismo etico, una carneficina in nome delle virtù. Si può essere più paradossali e anti-umani?” “Napoleone – riafferma lo storico- ha dato un senso a tutte queste cose. Se non ci fosse stato, ci troveremmo davanti a questa cosa caotica che poi avrebbe causato un ritorno all’ordine costituito che c’era prima”.

Cardini: “Ci ha risparmiato la tirannia egualitaria dell’89”

Un sistema che  “non è più tornato perché in realtà Napoleone aveva operato la grande trasformazione. E’ stato lui che ha creato una borghesia produttiva, il gioco in borsa e il rapporto tra lo sviluppo militare e quello industriale”. Ancora  lui che “ha cambiato la società dal profondo. La Rivoluzione Francese non ha fatto tutte queste cose. Sarebbe stata una ventata di tirannia egualitaria, dopo la quale la gente sarebbe tornata all’ancien régime tirando un sospiro di sollievo”.

Cardini: “Perché Napoleone fu un uomo geniale”

Dunque, si spiega il perché “per tutto l’Ottocento i movimenti liberali e democratici hanno continuato a rimpiangere Napoleone: e non rimpiangevano certo il generale o il conquistatore. Ma il legislatore, quello che era riuscito a costruire un ponte tra le libertà civili e lo sviluppo economico. Cosa che ha fatto – spiega Cardini – con grande cinismo e dispendio di energie e forze umane. Per molti versi è stato un uomo geniale: perché è riuscito a cogliere l’eccellenza di quel tempo sintetizzando i progressi della rivoluzione industriale in Europa. E  traducendoli in un sistema di governo”. Da non dimenticare , conclude Cardini, “Napoleone ha fondato il codice civile, cioè ha cercato di costruire qualcosa che potesse servire per tutti gli esseri umani in prospettiva, di qualunque ceto, razza o religione. E questo fatto, realizzato all’inizio dell’Ottocento, è senza dubbio una grande cosa”.

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