“Devono morire tutti”, furia no vax contro medici, politici, cronisti. Minacce e presidi: ecco cosa ci aspetta

31 Ago 2021 15:47 - di Lorenza Mariani
No vax

Attacchi. Minacce. Insulti e intimidazioni: la caccia violenta dei no vax prosegue e alza la posta ad ogni nuovo, bellicoso annuncio. Le loro proteste vanno avanti da settimane, in tutte le città del Belpaese, diventato una sorta di scacchiere strategico su cui ordire la trama della ribellione sanitaria. Non una caccia all’untore, la loro ma, al contrario, all’ultimo sostenitore e alleato della causa vaccinale anti-Covid. All’ultimo provvedimento emanato o anche solo anticipato dal governo. Una rivolta, la loro, che si sta concentrando in queste ultime settimane contro tutti: medici. Politici. Giornalisti. Sindacati: tutti, indistintamente, finiti nel mirino degli irriducibili no vax…

Monta la furia no vax: nel mirino politici, medici giornalisti

I  sostenitori della causa anti-immunizzazione dal Covid appaiono organizzati e determinati: si contattano tra loro via social. Si scambiano informazioni su iniziative, luoghi, obiettivi, soprattutto su Telegram dove, come riporta Il Giornale in queste ore, «ci sono gruppi con quasi 50.000 iscritti, molto attivi nel fare segnalazioni e dare suggerimenti». Una campagna contro la prevenzione e la vaccinazione mirata a contenere l’ondata pandemica che i no vax si ostinano a contrastare sempre più violentemente, e forti di un’organizzazione radicata sul territorio in maniera capillare. Così, quella che finora, contro virologi e professori, è stata una battaglia condotta con insulti e minacce, adesso sembra trasformarsi ad ogni ora che passa come una guerra a cielo aperto pronta a scatenare i più integralisti e a sconfinare da post e tweet sul web ad aggressioni fisiche e spedizioni punitive eseguite nelle piazze.

No vax, un’organizzazione capillare sul web e sul territorio

Non è un caso quanto accaduto solo negli ultimi giorni da Roma a Milano con l’assalto ai gazebo del M5S. Con l’agguato a Matteo Bassetti sotto la sua abitazione. I messaggi mandati con aggressioni fisiche e con toni sempre più accesi nelle chat sterminate che gremiscono i social, acquisiscono di giorno in giorno un tenore sempre più minaccioso e intimidatorio.  «Andiamoli a prendere»… «Devono morire tutti»… sono solo alcuni degli “slogan di battaglia” più in uso e ritwittati tra i gruppi incessantemente interconnessi… Una deriva violenta che preoccupa gli addetti ai lavori e il Viminale. Ministero dell’Interno che, se da un lato alza la guardia, dall’altro dichiara che, essendo quello dei no vax «un movimento assolutamente fluido dove confluiscono diverse anime», verrà sempre garantita «la libertà di manifestare pacificamente nel rispetto delle regole. Ma non saranno ammessi atti di violenza e minacce».

E su Telegram i no vax si concentrano sui politici: gli attacchi a Di Maio

Intanto, su Telegram nelle ultime ore gli attacchi virulenti dei no vax si concentrano sui politici. Rispolverando, per esempio, quanto postato il 25 luglio contro Di Maio. Poco prima che entrasse in vigore il Green Pass, quando gli amministratori del gruppo “Basta Dittatura!” sulla chat hanno attaccato il ministro che aveva detto: «Vaccinarsi serve proprio a riconquistare la nostra libertà». Una dichiarazione a cui i più irruenti hanno replicato: «Ecco un’altra merda di partito che ha instaurato la dittatura e adesso dice che se rivogliamo la libertà allora dobbiamo sottometterci e diventare schiavi». Tanti i commenti critici e le minacce che sono seguite: «Un altro infame da giustiziare». «Uno sterco di uomo». «È necessario il piombo». «Ti vedremo presto anche a te con il cappio al collo»…

In calendario blocchi, presidi e altre azioni dimostrative. L’appuntamento in Parlamento

Non solo. Appena il giorno prima, il 24 luglio, nel mirino del gruppo era entrato anche il leader della Lega Matteo Salvini, che si era appena vaccinato. E la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che aveva annunciato che si sarebbe vaccinata: «Sono tutti complici». «Devono sparire questi traditori», scrivono i membri del gruppo nei commenti. Intanto, dalle parole ai fatti, nei gruppi sui social, il movimento no vax si sta organizzando per altre spedizioni punitive e azioni dimostrative. Nell’agenda di guerra degli anti-vaccini ci sono blocchi stradali previsti per oggi. L’elenco delle città da presidiare fuori dai palazzi delle Regioni in tutto il Paese. Blitz nelle redazioni dei giornali e delle tv «nemiche», colpevoli di creare allarmismo sull’epidemia di coronavirus. E in calendario per il 4 settembre sono previste manifestazioni a partire dalle 18. Mentre il 6 l’appuntamento è in Parlamento. Solo il 5 faranno una pausa. Poi le ostilità riprenderanno, perché, a detta dei giustizieri no vax: «Vanno messi tutti al rogo»… Che follia. Inaccettabile.

 

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