Terrorismo, arrestati 4 italiani, finanziavano la Jihad attraverso i Money transfer

5 Lug 2021 14:23 - di Roberto Frulli

Attraverso un “Money transfer” di Andria, avrebbero inviato denaro destinato a sostenere l’attività delle organizzazioni combattenti antigovernative in Siria e, nello specifico, avrebbero finanziato gli jihadisti appartenenti e affiliati all’autoproclamatosi Stato islamico.

Con queste accuse quattro pugliesi sono stati arrestati questa mattina, nel corso di un’operazione della Finanza di Bari in collaborazione con lo Scico, il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle di Roma, che hanno eseguito ad Andria un’ordinanza cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bari.

Nei confronti dei 4 – L.W., 30 anni, P.P., 42 anni, T.V., 29 anni, e V.G., 32 anni, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di ‘finanziamento di condotte con finalità di terrorismo‘ – sono in corso perquisizioni locali e personali, con l’ausilio di personale specializzato e di unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego della Finanza del capoluogo pugliese.

L’indagine è partita da una segnalazione di Eurojust , la Procura Europea, che ha inoltrato, tramite la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo alla Dda una segnalazione dell’Autorità giudiziaria francese, che parlava di possibili operazioni di finanziamento del terrorismo internazionale.

L’Autorità giudiziaria d’oltralpe aveva, difatti, accertato che due persone residenti ad Andria, il 10 gennaio 2017, avevano perfezionato, in un’agenzia di money transfer in quella città, due trasferimenti di denaro (entrambi dell’importo di 950 euro), avvenuti a soli 3 minuti di distanza, in favore di un cittadino libanese, M.H., 37 anni, considerato un ‘collettore’ di denaro a disposizione dei cosiddetti ‘foreign terrorist fighters‘.

Le successive intercettazione di conversazioni telefoniche, l’approfondimento di segnalazioni di operazioni sospette trasmesse dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, indagini finanziarie e mediante perquisizioni e l’analisi della documentazione sequestrata hanno poi chiarito tutto il contesto.

L.W e P.P., 30 e 42 anni attraverso il circuito finanziario ‘money transfer operators’, sempre nella stessa agenzia di Andria, hanno effettuato altre operazioni di invio di denaro contante in favore di altri stranieri collocati in diversi Stati a rischio terrorismo, tra cui Serbia, Turchia, Germania, Emirati Arabi, Albania, Russia, Ungheria, Giordania e Tailandia.

Ben 42 persone avevano ricevuto finanziamenti analoghi (tramite la medesima agenzia money transfer e nel medesimo periodo temporale) anche da parte di altri 2 residenti ad Andria –T.V., 29 anni, e V.G., 32 anni – in stretto collegamento con i concittadini L.W. e P.P..

Le transazioni finanziarie avevano quasi tutte le stesse caratteristiche: importi artatamente frazionati; date di espletamento; beneficiari; agenzie di money transfer di effettuazione delle operazioni; ricorso a prestanome.

Ulteriori accertamenti hanno consentito, infine, di far emergere un ancor più inquietante quadro: oltre 1000 operazioni di invio di denaro mediante il circuito dei money transfer, in 49 Paesi (anche estero su estero) nel periodo 2015-2020 – ai ‘collettori’ stranieri, per un valore di oltre 1 milione di euro.

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