Primo oro per l’Italia a Tokyo. Lo conquista Vito Dell’Aquila nel taekwondo: lo dedico a mio nonno

24 Lug 2021 15:48 - di Redazione
Vito Dell'Aquila

Vito Dell’Aquila ha vinto la medaglia d’oro nel taekwondo (cat. 58 kg) ai Giochi di Tokyo 2020. L’azzurro ha superato in rimonta 16-12 il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi. E’ la prima medaglia d’oro italiana ai Giochi giapponesi. Una sfida molto combattuta che si è risolta nel finale.

Il tunisino parte meglio e passa avanti 5-0, poi un break di 2 punti dell’azzurro che chiude sotto 5-2 il primo round. Poi si passa al 7-6 sempre per il tunisino nella seconda frazione, fino al 9-8 che chiude il round. Tutto cambia nel terzo e finale round, dove Dell’Aquila dopo aver raggiunto l’avversario sul 10-10 passa a condurre per chiudere 16-12.

L’atleta pugliese si è imposto in semifinale sull’argentino Lucas Guzman per 29-10. L’azzurro ha superato 26-13 l’ungherese Omar Salim agli ottavi di finale e il thailandese Ramnarong Awekwiharee ai quarti (37-17).

Questo oro è dedicato a mio nonno, che non c’è più da un mese e stasera mi guardava da lassù: ero certo che avrei vinto”. Questo il primo commento di Vito Dell’Aquila.  Il primo oro olimpico dell’Italia a Tokyo ha solo venti anni ma una storia sportiva già importante che lo ha visto conquistare un bronzo mondiale e un bronzo europeo e che trova a Tokyo la sua consacrazione. Nasce a Mesagne il 3 novembre 2000 e inizia a praticare il taekwondo a 8 anni, grazie al papà che amava le arti marziali. A Mesagne c’era la palestra di Roberto Baglivo, il maestro di un certo Carlo Molfetta, anche lui di Mesagne, campione olimpico della categoria 80kg a Londra 2012 e idolo di Dell’Aquila che ora riesce ad eguagliare. Con questi riferimenti a indicargli la strada, Vito cresce subito e nel 2014 vince i Campionati italiani e poi i Mondiali cadetti, dimostrando di essere un talento clamoroso.

Alza subito l’asticella e ai Mondiali di Muju, a soli 17 anni, fa un cammino meraviglioso, stupendo soprattutto per la sua capacità di reggere la pressione in così giovane età. Arriva in semifinale e affronta uno dei migliori atleti dei 54 kg, l’iraniano Armin Hadipour, esce sconfitto ma conquista uno splendido bronzo. Agli Europei di Kazan 2018 riesce a ottenere un altro bronzo, attestandosi in questo modo ad alti livelli in maniera costante. Agli ultimi Mondiali disputati prima della pandemia, quelli di Manchester del 2019, prende una brutta scoppola agli ottavi contro il coreano Bae Jun-Seo e suona un campanello d’allarme, che si sente ancora più forte in relazione al fatto che a Tokyo Vito deve partecipare alla categoria superiore rispetto a quella in cui è esploso, passando dalla 54 kg alla 58 kg.

Vito Dell’Aquila si impegna, ma agli Europei di Sofia il fisico non si è ancora adattato alla nuova categoria e si capisce subito, venendo eliminato agli ottavi di finale dal britannico Mason Yarrow. L’unica vera soddisfazione di questi ultimi due anni, al netto del Covid che ne ha ancora di più frenato il cammino, è il pass per Tokyo 2020, ottenuto accedendo alla semifinale del Grand Prix Final disputata a Mosca. Un pass che gli ha spalancato le porte di Tokyo dove ha coronato il suo sogno a cinque cerchi.

La prima medaglia conquistata dall’Italia è stata però quella dell’azzurro Luigi Samele, medaglia d’argento nella sciabola individuale maschile. Samele è stato battuto in finale 15-7 dal campione olimpico di Londra 2012 e Rio 2016, l’ungherese Aron Szilagyi, che conquista così il terzo oro olimpico in carriera.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *