Odio e faziosità, Michetti denuncia: “In tv un fuoco di fila…”. Parenzo e De Gregorio nel mirino

16 Lug 2021 10:45 - di Marta Lima

Lo attaccano, cercando di provocarlo, anche in tv dove dovrebbe esserci un contraddittorio sereno, ma lui risponde con un “abbraccio come quello del colonnato di San Pietro”. Il professor Enrico Michetti, candidato a sindaco del centrodestra a Roma, l’altra sera era ospite di David Parenzo e di Conchita De Gregorio a “In Onda“, sulla Sette, dove si è trovato quasi nell’impossibilità di esporre un briciolo di programma, subissato di domande sui presunti saluti romani, sul suo passato accademico, sulla sua “romanità”, quasi fosse una colpa. Per poi arrivare al paradosso di una De Gregorio infuriata perché Michetti non voleva commentare i sondaggi che… lo vedono in testa, e non voleva fare previsioni sul ballottaggio. “No, questo non è possibile, non glielo consento!”, ha tuonato l’ex direttrice dell’Unità. Michetti, però, non si è scomposto, anche se oggi, su Radio Radio, qualche sassolino dalle scarpe se l’è tolto.

Michetti e il plotone di esecuzione di Parenzo e De Gregorio

“In tv trovo sempre un fuoco di fila contro di me…”. Parenzo?, gli ha chiesto maliziosamente Ilario Di Giovanbattista, il conduttore. “Lasciamo stare, ci sono giornalisti che fanno la professione bene, altri la fanno a modo loro, io qualche perplessità ce l’ho ma ognuno fa quello che vuole, non voglio mettere il dito nella piaga, cerco di mantenere la serenità, questo è il mio metodo, educazione e rispetto, non serve l’odio neanche contro gli avversari, che io chiamo colleghi. Il circuito mediatico questo passo indietro non lo fa. Quando vado in alcune trasmissioni trovo degli inciampi, un fuoco di fila”.

Il candidato a sindaco va sui contenuti

La campagna della pacificazione, la definisce a Radio Radio Enrico Michetti, anche con i suoi colleghi, “non avversari”. “Questo odio poi lavora contro la città. Poi i provvedimenti non vengono adottati e non perché ingiusti ma perché magari li ha proposti la parte avversa. La città ha bisogno di essere amministrata con i provvedimenti migliori. Tali provvedimenti si ottengono con la collaborazione di tutti. Noi abbiamo introdotto un metodo nuovo: una campagna di pacificazione, abbiamo messo al centro il programma e il massimo rispetto di tutti gli avversari politici”.

 

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